13.516 I morti nel corso del 2017 a causa della polmonite, il 97% erano over 65 In alcune aree l’incidenza è raddoppiata rispetto a quattro anni fa L’appello dei medici: “Bisogna alzare il numero degli immunizzati” Incubo polmonite record di contagi “Serve il vaccino” I n Italia c’è un’emergenza moltopiùinsidiosadelcoro- navirus e di cui poco si par- la: quella delle «normali» ma tutt’altro che banali polmo- niti, che nel solo 2017 sono co- state la vita, secondo i dati dell’I- stituto superiore di sanità, a 13. 516persone, chenel97%deica- si erano ultrasessantacinquen- ni. «Altri dati su dimissioni ospe- daliere e giornate di degenza danno in ascesa il numero di pa- zienti colpiti da polmoniti, che nulla hanno a che vedere con quelleprovocatedalvirusdiWu- han, ma che richiederebbero una più capillare copertura vac- cinale contro l’influenza, che può generare soprattutto nelle persone fragili infezioni alle vie basse respiratorie», spiega Da- rio Manfellotto, presidente di Fadoi, la Federazione dei medi- ciinternisti ospedalieri. L’epidemia I numeri confermano le sue parole. Dal 2016 al 2018 i da- ti delle cartelle cliniche ospe- daliere danno un’impennata delle dimissioni di pazienti con polmoniti del 12, 5%. I casi che hanno richiesto un ri- covero erano 76.600 nel 2016 e sono diventati 86.200 nel 2018. Le giornate di degenza in tre anni sono in- vece passate da 899mila a 958mila. Ma le cose sembra- no ulteriormente peggiorate tra dicembre e gennaio, con una incidenza che in alcune aree del Nord sarebbe rad- doppiata rispetto a quattro anni fa, passando da due a quattro casi ogni mille abitan- ti. Al San Paolo e al Niguarda di Milano gli accessi in ospe- dale per infezioni polmonari sono aumentati del 30% e sotto stress è finito anche il Policlinico. «Dietro l’aumen- to dei casi – spiega Manfellotto – c’è anche un aumento delle diagnosi, sempre più appro- fondite grazie all’uso diffuso delle Tac che consentono di scoprire infezioni che prima sfuggivano a una semplice ra- diografia». Ma come spiega Giampiero D’Offizi, primario infettivologo dello Spallanza- ni di Roma, «quest’anno in par- ticolare uno dei virus influen- zali, l’A (H3N2), ha la caratteri- stica nociva di facilitare la pe- netrazione dei batteri nelle basse vie aeree. Per questo sa- rebbe più che mai importante alzare il livello di copertura vaccinale contro l’influenza tra la popolazione anziana, do- ve oggi il numero degli immu- nizzati è appena del 55%». Il mix con l’influenza Il numero di polmoniti gene- rate dall’influenza è in effetti il 20%, mentre il 13% è causa- to dal batterio clamidia pneu- monie. Ma la parte del leone, con il 40%, la fa un altro bat- terio, il pneumococco. Con- tro il quale c’è un vaccino gra- tuito che copre ben 23 sieroti- pi del batterio. Peccato che tra i bambini la copertura è del 92%, sotto la soglia di si- curezza del 95%, mentre tra gli anziani la quota di vacci- nati crolla al 55%, nonostan- te larga parte delle vittime sia proprio over 65. «Oramai le polmoniti sono la prima cau- sa di ricovero tra le malattie in- fettive», conferma Filippo Piral- li, primario di medicina interna al Careggi di Firenze. «Alcune – spiega – sono da inalazione, le- gate al fatto che soprattutto tra anziani e cronici si hanno delle difficoltà nel deglutire corretta- mente, così le secrezioni del ca- vo orale finiscono nelle basse vie respiratorie trascinandosi dietro anche i batteri». «Oltre che l’invito a vaccinarsi, per di- fendersi dalle polmoniti –sp- iega D’Offizi– bisogna adotta- re le stesse precauzioni utili per le altre malattie respirato- rie: lavarsi spesso e bene le ma- ni, coprire bocca e naso con un fazzoletto o l’incavo del gomi- to in caso di tosse o starnuti, evitare gli sbalzi repentini di temperatura e seguire una die- ta equilibrata». Se ci si amma- la l’arma più efficace resta quella antibiotica, utile anche per quelle generate dall’in- fluenza che possono a loro vol- ta provocare infezioni di tipo batterico. Certo, di questi tem- pi non è facile distinguere i sin- tomi di una normale influenza da quelli della polmonite. «Ma se tosse e febbre permangono dopo 4 o 5 giorni accompa- gnati da affanno e stanchezza allora – suggerisce Piralli– me- glio rivolgersi al medico». Fer- mo restando che il miglior suggerimento resta quello di vaccinarsi. PAO. RUS. – © RIPRODUZIONE RISERVATA La vaccinazione tra i bambini è sotto la soglia di sicurezza IL CASO +12,5% La crescita di ricoveri ospedalieri per polmonite dal 2016 al 2018 55% La copertura vaccinale tra gli anziani contro il batterio della polmonite SALUTE REUTERS/ ANDREW WALLACE LILY ALDRIDGE for PINKO MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 LA STAMPA 11 PRIMO PIANO Trova questo quotidiano e tutti gli altri molto prima,ed in più riviste,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.store I l freddo, certo: le rigide temperature proposte dalla stagione. E lo smog: che è entrato a far parte dell’offerta stagionale ma ce lo costruiamo ogni giorno. Sono le cause del fe- nomeno in atto nei pronto soccorso: posti-letto esauri- ti, o quasi, pur in presenza di un’epidemia influenzale an- cora debole. Sul punto - il ruolo dell’in- quinamento nell’esacerbare e talora nel far precipitare la salute dei pazienti cosiddetti “fragili”, parliamo essenzial- mente di anziani con più pato- logie - i medici non hanno dubbi. Veleni per tutti «L’inquinamento riacutizza bronchiti e favorisce le pol- moniti - conferma il dottor Roberto Prota, direttore del- la Pneumologia del Mauri- ziano -. In sintesi: facilita l’i- nalazione dei virus e produ- ce uno stimolo infiammato- rio nelle mucose. Da parte lo- ro i virus, veicolati dal parti- colato, facilitano il riacutiz- zarsi di bronchiti e polmoni- ti». Per la cronaca, la polmo- nite può essere di origine bat- terica (colpisce prevalente- mente gli anziani) o virale (a farne le spese, di norma, i soggetti giovani). Il riferimento al particola- to non è casuale. Perchè quan- do parliamo di smog parlia- mo essenzialmente delle pol- veri sottili (Pm 10) ed ultra- sottili (Pm 2,5): le seconde, oltretutto, totalmente inala- bili. Come si formano? Dalla combustione dei motori. Ma anche l’usura dei freni e delle gomme dei veicoli contribui- scono al cocktail velenoso che assorbiamo ogni giorno. «Questione di polmoni, ma non solo - precisa Prota -: le polveri inalabili raggiungo- no agevolmente la parte più profonda dei polmoni. Da lì, tramite una serie di processi infiammatori, vanno in circo- lo raggiungendo il cervello, il cuore e il sistema metaboli- co». Risultato? Nei casi più gravi diabete, Alzheimer, par- to prematuro. «Questo per- chè - aggiunge il medico - l’ap- parato respiratorio non è in grado di difendersi in modo adeguato all’esposizione am- bientale». Va da sè che più aumenta- no le concentrazioni di smog, e più persistono nel tempo, più si ampliano i danni e il nu- mero delle persone che accu- sano problemi. Non a caso, ol- tre agli anziani presentano problemi, seppur in minore misura, anche soggetti in gio- vane età. A rischio i bambini: «Perchè sono più bassi di sta- tura, quindi ancora più espo- sti allo smog, e perchè hanno una maggiore ventilazione». In sostanza, i loro polmoni fil- trano una maggiore quantità di aria. E’ la condanna dell’inquina- mento, che, altra precisazio- ne, non dispensa nemmeno gli ambienti chiusi. Impatto crescente Significa molte cose: accessi in pronto soccorso, ricoveri. E sulla lunga distanza, nume- ri drammatici. «L’Organizza- zione mondiale della Sanità calcola in Europa 1,4 milioni di decessi ogni anno a causa di quello che definiamo gene- ralmente smog - aggiunge Prota -:circa 60-70 mila in Ita- lia». Auto ma anche riscalda- mento, di cui si parla poco. Aumentano i tumori polmo- nari ed extra-polmonari: ve- scica e sangue. Come se ne esce? Di sicuro non con il “fai da te”: «Solo le mascherine professionali fan- no qualcosa, ma nemmeno quelle risolvono». In queste condizioni l’attività fisica, con riferimento alla corsa o agli esercizi all’aria aperta, non è certamente un balsa- mo. «Meglio evitare, soprat- tutto in prossimità dei grandi assi di scorrimento. Studi condotti in Cina, in Canada e negli Stati Uniti hanno dimo- strato che il livello di rischio è proporzionale anche alle di- stanze abitative dai principa- li corsi». Se proprio volete sgranchirvi le gambe, meglio farlo di primo mattino, quan- do le polveri sono più basse. In conclusione: la tosse persistente, le bronchiti e le polmoniti non sono una fata- lità ma il frutto di un ambien- te avvelenato. In un quadro di questo tipo, all’insegna di un sistema sanitario già sot- to pressione, l’influenza, quando si dispiegherà in tut- ta la sua forza, sarà un pro- blema nel problema. Dall'ini- zio della stagione sono appe- na 180 mila le persone colpi- te in Piemonte: nella settima- na dal 30 dicembre al 5 gen- naio, ultimo aggiornamento del Seremi, si stima che si sia- no ammalate circa 22 mila persone. Il peggio deve anco- ra arrivare. ALE.MON. — © RIPRODUZIONE RISERVATA ti,ancorandolaallaspesastori- ca, ma ci sono state aperture del Ministero legate anche al rinnovo del contratto dei lavo- ratori delle strutture private: questo consentirà di acquista- re un numero maggiore di pre- stazioni». E abbattere le liste di attesa, so- stiene l’assessore. «Un’altrapriorità:lelistediatte- sa vanno gestite sin dalla loro formazione attraverso l’analisi della domanda e la medicina territoriale. Sempre alla voce “priorità”, con riferimento all’imbutoformativo,mettol’of- ferta di medici per non sguarni- re i reparti: una partita che stia- mo seguendo con il Coordina- mentodellaCommissioneSalu- tedelleRegioni». Ha parlato di medicina territo- riale. In concreto? Si va avanti con le Case della Salute? «Lacontinuitàospedale-territo- rio deve essere garantita e po- tenziata: ne apriremo altre e contestualmente monitorere- mo le prestazioni fornite da quelleesistenti. Unaltrofronte, con ampi margini di migliora- mento, è quello dell’assistenza domiciliare». Per lavorare in pool medici di ba- se e pediatri chiedono sostegno in termini di personale di studio e minori adempimenti burocra- tici. «Lerisorsesonopochemavoglia- motrovaresoluzioni». Un tema molto sentito è quello delle cure palliative: la rete pie- montese è adeguata? «E’ in corso di approvazione l’attivazione di nuovi hospice: saranno individuati nel dialo- gofraRegioneeaziendesuiter- ritori».— © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Le polveri che formano il particolato: i Pm10 e i Pm 2,5, queste ultime ultrasottili parco della salute “L’ospedale Sant’Anna non può diventare un semplice reparto del futuro complesso” ROBERTO PROTA DIRETTORE PNEUMOLOGIA OSPEDALE MAURIZIANO 70.000 I decessi provocati in Italia, ogni anno, dall’inquinamento ambientale 1,4 Secondo l’Oms in Europa si registrano 1,4 milioni di decessi l’anno a causa dello smog Una lettera accorata, scritta da alcuni rappresentanti sin- dacali per perorare il mante- nimento dell’ospedale Sant’Anna nell’attuale strut- tura: quindi fuori dal futuro Parco della Salute. Destina- taria è la professoressa Tul- lia Todros. «Non possiamo che essere stupiti dal fatto che si possa pensare di accet- tare e sostenere l’idea di tra- sformare una grande istitu- zione come il Sant’Anna, struttura di riferimento per le donne e i neonati, sempli- cemente in un reparto di Ostetricia e Ginecologia, sep- pur di alta complessità ma di dimensioni contenute, da trasferire nel nuovo Parco della Salute come previsto dal progetto della preceden- te giunta regionale - scrivo- no la dottoressa Maria Gra- zia Baù (Uil Fpla Citta' della Salute), Michele Cutrì (coor- dinatore Uil Fpla CdS) e il dottor Alessandro Buttiglie- ri (dirigente sindacale Aaroi CdS) -. Ricordiamo che è in corso una raccolta di firme per la difesa del polo mater- no-infantile, arrivata a più di 136 mila firme». Il dibattito continua. Medici e paramedici in azione in un pronto soccorso: ogni anno in Piemonte queste strutture servono 1,6 milioni di pazienti IL CASO Ospedali sotto pressione anche se il picco dell’epidemia è atteso solo nelle prossime settimane Il pneumologo: “In queste condizioni le fasce più a rischio sono gli anziani e i bambini” “L’influenza non c’è ancora I casi di bronchite e polmonite causati dall’inquinamento” Le polveri più sottili, totalmente inalabili, sono in grado di raggiungere la parte profonda del polmone Meglio evitare attività fisica all’aria aperta, soprattutto in prossimità dei grandi assi di scorrimento L’inquinamento non dipende solo dalle auto ma anche dai riscaldamenti L’esposizione prolungata allo smog può causare Diabete, Alzheimer, parto prematuro. LE SFIDE DELLA SALUTE DOMENICA 12 GENNAIO 2020 LA STAMPA 41 CRONACA DI TORINO T1 PR Trova questo quotidiano e tutti gli altri molto prima,ed in più riviste,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.mobi