I Mi riscopro vieppiù concittadino dei miei sogni, concubino al s ilenzio che attosca le mie notti col suo a ssenzio. Potrò come traviare il mio destino, distinguere il suo corso dal supino corteo di turbamenti cui presenzio, mio malgrado? Neppure se licenzio l’innocuo idealismo in cui declino riacquisterò reale un mio contorno. In tutto uno di loro sarò incluso per sempre in quella reggia, nell’adorno ambito assurdo, umbratile e confuso di attese e desideri che ho d’attorno : snudare non potrò il mio sguardo illuso. 21 aprile 1990