L'Unione Sarda http://edicola.unionesarda.it/print.aspx?Id=2485115&ty=a L'UNIONE SARDA.it stampa | chiudi APPELLO. Un anno e quattro mesi al presidente della Provincia: depositata la sentenza «Milia sapeva di favorire la Green Blu» I giudici: la delibera non poteva essere varata dalla Giunta Sabato 24 luglio 2010 Q uando nel 1999 la giunta da lui presieduta adottò, senza darne alcuna pubblicità, la delibera numero 440 grazie a cui fu concesso alla Green Blu Center di Lucio Pani di realizzare un impianto polisportivo in località Faccheri, l'allora sindaco di Quartu Graziano Milia sapeva ciò che faceva. Era cioè consapevole di adottare un provvedimento illegittimo, che in realtà era di competenza del consiglio comunale e che non aveva alcun carattere d'urgenza. Come sapeva di favorire ingiustamente, così facendo, l'allora capo dell'ufficio tutela del Paesaggio. È questa, in estrema sintesi, la motivazione con cui la corte d'Appello di Cagliari, ribaltando la sentenza di assoluzione di primo grado, ha condannato lo scorso 9 marzo l'attuale presidente della Provincia a un anno e 4 mesi per abuso d'ufficio. Centoventisei pagine fitte, in cui il collegio presieduto da Lelli definisce inconsistenti o incoerenti le giustificazioni proposte da Milia e dall'ex capo dell'ufficio tecnico comunale Alessandro Casu, condannato a 3 anni e mezzo, ritenuto «l'ispiratore di tutta la procedura illecita», secondo i quali la delibera era stata portata in Giunta sulla base di due pareri legali favorevoli. A smascherarli, sempre per i giudici, ci sono i tanti precedenti del periodo, cioè i bandi e le gare «sostanzialmente analoghi a quelli della Green Blue» che furono regolarmente trattati in Consiglio comunale. «Risulta evidente - scrivono i giudici - che tale diversità sia da ricercare nel trattamento di favore che gli imputati Milia e Casu intendevano assicurare alla società di Pani», in quanto «il ricorso a una delibera del Consiglio avrebbe comportato il rischio di contestazioni da parte dell'opposizione», cosa che non «avrebbe consentito di far valere l'urgenza». Quanto ai pareri legali, uno è saltato fuori solo al processo e non ve n'è traccia nell'ufficio protocollo, mentre riguardo all'altro è stata lo stesso presunto autore, l'avvocato Nicoletta Ornano, a escludere in aula di essersi mai pronunciata sulla questione. Altra anomalia: «Milia partecipò alla seduta della commissione edilizia che trattò la procedura Green Blu solo per la pratica in questione, facendosi sostituire per il resto della seduta». Circostanze che, pur in assenza di intercettazioni compromettenti, sono «la prova della sussistenza del dolo intenzionale in capo a Milia», «trattandosi di anomalie e illegittimità orientate ad assecondare il desiderata del Pani 1 di 2 06/08/11 13.06 L'Unione Sarda http://edicola.unionesarda.it/print.aspx?Id=2485115&ty=a (al quale la corte ha ridotto la pena da 7 anni e mezzo a 4 e mezzo)», che vedeva nella realizzazione del progetto «un obiettivo paragonabile a una cinquina». Poi le altre posizioni: un anno e 2 mesi a Patrizia Rosemarie Cogoni (assolta dalla corruzione), otto mesi a Simonetta Birardi e sei mesi a Giovanni Antonio Erbì. Condanne confermate per Mauro Pani (3 anni e 3 mesi), l'imprenditore Mario Dettori (3 anni), Maria Lucia Farci (2 anni e 8 mesi) e Giancarlo Suelzu (un anno e 6). Reati prescritti per Giorgio Sedda, Antonio Monni, Piergiorgio Loi e Salvatore De Donato. Assolti infine Lorenzo Collu e Giuseppe Solla. MASSIMO LEDDA 2 di 2 06/08/11 13.06
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