Domeni k e Fameli k e Issue - #9 Domenica 16 marzo 2025 $0.25 Il verde del basilico Il basilico non è solo un’aromatica profumata per la cucina, ma anche una pianta ricca di proprietà benefiche per la salute. Ecco i principali benefici del basilico: 1. Ricco di nutrienti essenziali Vitamine: Contiene vitamina K (importante per la coagulazione del sangue), vitamina A (per la vista e la pelle), vitamina C (antiossidante) e folati. Minerali: Calcio, ferro, magnesio e potassio. Antiossidanti: Flavonoidi, polifenoli e oli essenziali come l’eugenolo, che combattono i radicali liberi. 2. Supporta la digestione Effetto carminativo: Aiuta a ridurre gas e gonfiori addominali. Stimola l’appetito: L’aroma del basilico attiva la produzione di enzimi digestivi. 3. Proprietà antinfiammatorie Eugenolo: Un composto presente negli oli essenziali del basilico con effetti simili a quelli del paracetamolo, utile per ridurre infiammazioni e dolori articolari. Artriti e infiammazioni croniche: Studi suggeriscono un possibile ruolo nel mitigare i sintomi. 4. Azione antibatterica e antivirale Oli essenziali: Contrastano batteri come E. coli e Staphylococcus aureus. Sistema immunitario: Rafforza le difese naturali dell’organismo. 5. Protezione cardiovascolare Regola il colesterolo : Alcuni studi indicano che il basilico può ridurre il colesterolo LDL ("cattivo"). Controllo della pressione: Il potassio aiuta a bilanciare i livelli di sodio, favorendo una pressione sanguigna sana. 6. Riduzione dello stress e ansia Adattogeno : Il basilico sacro (Ocimum sanctum o Tulsi), usato nell’Ayurveda, aiuta a ridurre lo stress, migliorare l’umore e regolare il cortisolo (l’ormone dello stress). Aromaterapia: L’aroma del basilico fresco ha un effetto rilassante sul sistema nervoso. 7. Supporto alla salute della pelle Antisettico naturale : Applicato topicamente (in oli o impacchi), può aiutare a combattere acne e infezioni cutanee. Antiaging: Gli antiossidanti contrastano l’invecchiamento cellulare. 8. Benefici per il metabolismo Controllo degli zuccheri nel sangue: Alcune ricerche suggeriscono che il basilico possa migliorare la sensibilità all’insulina, utile per chi ha il diabete di tipo 2. 9. Usi nella medicina tradizionale Ayurved a: Il Tulsi è considerato una pianta sacra, usata per purificare l’aria, bilanciare i dosha e trattare tosse, raffreddori e disturbi respiratori. Medicina cinese: Impiegato per alleviare problemi renali e circolatori. 10. Benefici culinari A basso contenuto calorico : Aggiunge sapore senza appesantire i piatti. Versatilità: Fresco, essiccato o in olio, esalta insalate, sughi, zuppe e bevande. Un po’ di storia Provenienza: Il basilico è originario delle regioni tropicali dell'Asia, probabilmente dell'India o dell'Indocina, dove cresceva spontaneamente. Antico Egitto e Grecia: Gli Egizi lo utilizzavano nelle pratiche di imbalsamazione e come offerta agli dei. I Greci, invece, lo associavano a sentimenti contrastanti: secondo alcuni miti, simboleggiava l'odio (legato alla leggenda della ninfa Basilisco), mentre altri lo collegavano alla protezione. Roma antica: I Romani lo diffusero in Europa, associandolo all'amore e alla fertilità. Il nome "basilico" deriva dal greco basilikón ("pianta regale"), forse per il suo profumo nobile o per l'uso in rituali reali. Origini Domenica 16 marzo 2025 Domeni k e fameli k e Page - 2 Aforismi culinari “M i piacciono i dettagli. Lo zucchero a velo sulla torta, il basilico nel sugo, il bottone sul polsino... Non sono l’essenziale, ma fanno la differenza. Storia in evidenza Il basilico è molto più di una semplice erba aromatica in cucina. In molte culture, questa pianta profumata ha una ricca storia di tradizioni, leggende e significati simbolici. Ecco alcune delle "grandi storie del basilico": In Italia: In Liguria, il basilico è considerato simbolo di amore. Secondo la tradizione, una pianta di basilico sul balcone indicava che una giovane donna era pronta per ricevere il corteggiamento. A Genova, il basilico è l'ingrediente principale del famoso pesto ed è così importante che esiste un Consorzio del Basilico Genovese DOP. Nell'antica Grecia e Roma: Il nome "basilico" deriva dal greco "basilikon" che significa "regale", poiché si credeva fosse degno solo dei re. Plinio il Vecchio scriveva che il basilico doveva essere piantato con maledizioni e insulti per crescere rigoglioso! In India: Il tulsi (basilico sacro) è venerato come manifestazione della dea Lakshmi. Molte case indù hanno una pianta di tulsi nel cortile, considerata protettrice della famiglia. Leggende curiose: In alcune parti d'Europa si credeva che lasciare una foglia di basilico sotto un piatto potesse rivelare l'infedeltà di un coniuge (la foglia avrebbe cambiato colore). In Romania, se un ragazzo accettava il basilico da una ragazza, significava che erano ufficialmente fidanzati.. Il basilico genovese è un elemento fondamentale nella tradizione gastronomica ligure e ha un'importanza tale da meritare una sua Denominazione di Origine Protetta (DOP). Le bellissime tradizioni e leggende legate a questa erba aromatica Domenica 16 marzo 2025 Domenike fameli k e Page - 3 Il Consorzio del Basilico Genovese DOP è stato istituito per tutelare, promuovere e valorizzare questa specifica varietà di basilico, che presenta caratteristiche uniche: Foglie di dimensioni piccole e a forma ovale Colore verde chiaro Profumo intenso ma delicato, senza note di menta che possono essere presenti in altre varietà Il basilico genovese viene coltivato secondo metodi tradizionali, spesso in serre, con terreni specifici e condizioni climatiche particolari che contribuiscono al suo aroma distintivo. La zona di produzione è limitata alla regione Liguria, principalmente nell'area di Genova e Savona. Il pesto alla genovese, preparato con il mortaio di marmo e il pestello di legno, rappresenta l'utilizzo più celebre di questo basilico. La ricetta tradizionale include: basilico genovese DOP, olio extravergine d'oliva ligure, pinoli italiani, aglio, sale marino e formaggio (Parmigiano Reggiano e/o Pecorino Sardo). Questa protezione DOP garantisce che quando si acquista basilico genovese certificato, si sta ottenendo un prodotto autentico, coltivato secondo standard rigorosi che ne preservano la qualità e l'identità culturale. Storia in evidenz a Il Verde del Basilico: Sfatiamo un Mito! Domenica 16 marzo 2025 Tecni k e fameli k e Page - 4 Quante volte avete sentito dire che per mantenere il basilico verde brillante bisogna pestarlo esclusivamente con il mortaio o spezzettarlo con le mani? Falso! La scienza ci racconta una storia diversa. Il colore del basilico non dipende dallo strumento utilizzato, ma da un processo chiamato ossidazione. Questa è causata da un enzima, la polifenolossidasi (PPO), che si attiva quando il basilico viene tagliato, schiacciato o esposto all’ossigeno. Con il frullatore, per esempio, il calore generato dalle lame accelera questo processo, ma con i giusti accorgimenti è possibile ottenere un pesto brillante anche con metodi moderni. Al lavoro! Ecco come fare per mantenere il verde intenso: 1 - Sbollentare il basilico: Immergetelo per 10 secondi in acqua bollente, poi raffreddatelo subito in acqua e ghiaccio. Questo blocca l’enzima PPO e preserva il colore. 2 - Acidificare: Aggiungete acido ascorbico che rallenta ulteriormente l’ossidazione. 3 - Frullare con cura: Se usate il mixer, raffreddate le lame in freezer e lavorate il pesto a scatti brevi per evitare il surriscaldamento. Mortaio mani o Mixer? Il mortaio è un simbolo della tradizione, ma non è il segreto del colore. Serve a ottenere una consistenza cremosa e un gusto più autentico, ma con la scienza moderna possiamo replicare un risultato eccellente anche con il mixer. Tradizione e Innovazione Rispettiamo ad esempio le origini del pesto, ma ricordiamoci che gli strumenti e le tecniche possono evolversi. Conoscere i meccanismi chimici e biologici dietro ai nostri ingredienti ci permette di ottenere risultati straordinari, senza rinunciare al gusto o all’estetica. Nel video una salsa al basilico fatta con un mixer Francesco Poliandri executive chef Storia in evidenz a il migliore pesto alla genovese italiano? Domenica 16 marzo 2025 Domeni k e fameli k e Page - 5 Il pesto alla genovese è una ricetta tradizionale della Liguria, e non esiste un "migliore" pesto in assoluto, poiché molto dipende dai gusti personali e dalle tradizioni familiari.Tuttavia, ci sono alcuni produttori liguri molto rinomati che vengono spesso citati per la qualità del loro pesto: Pesto di Prà (Genova) Rossi 1947 Agromonte Saclà In realtà, molti italiani e liguri in particolare sostengono che il migliore pesto alla genovese sia quello fatto in casa, con ingredienti freschi e di qualità: basilico genovese DOP, pinoli, aglio, formaggio Parmigiano Reggiano e/o Pecorino Sardo, olio extravergine d'oliva ligure e sale marino. Ogni famiglia ha la propria ricetta e le proprie preferenze, rendendo difficile stabilire un "migliore" pesto in assoluto. La vera tradizione del pesto è legata alla preparazione domestica con il mortaio di marmo e il pestello di legno. Tradizioni e metodo autentico Il vero pesto alla genovese deve seguire la ricetta tradizionale, con basilico DOP della Liguria, pinoli, aglio, formaggio Parmigiano - Reggiano, Pecorino, olio extravergine d'oliva ligure e lavorato a mortaio (in marmo con pestello di legno). Il Consorzio del Pesto Genovese tutela questa autenticità. Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio: Ogni anno a Genova si svolge questo evento dove partecipanti da tutto il mondo gareggiano seguendo le regole tradizionali. I vincitori (spesso liguri) sono considerati tra i migliori interpreti della ricetta. Ristoranti iconici a Genova: Trattoria da Maria: Nota per la cucina casalinga e il pesto fresco. Antica Osteria del Vico Palla: Storica locanda con ricette tradizionali. Rosmarino: Rinomato per gli ingredienti di qualità e la versione classica.. Ricetta: Il pesto alla genovese Domenica 16 marzo 2025 Domeni k e fameli k e Page - 6 I ngredienti (per 4 persone): ● 50 g di foglie di basilico fresco (preferibilmente basilico Genovese, ben lavato e asciugato) ● 30 g di pinoli (o sostituire con noci per una variante economica) ● 1 - 2 spicchi d'aglio (a piacere) ● 60 g di Parmigiano Reggiano grattugiato ● 20 g di Pecorino (facoltativo, per un sapore più intenso) ● 80 - 100 ml di olio extravergine d'oliva (di qualità) Sale grosso e sale fino q.b. Preparazione 1. Preparazione (con mortaio): 2. Tritare l'aglio: Nel mortaio, pestare gli spicchi d'aglio con una presa di sale grosso fino a ottenere una crema. Aggiungere il basilico: Unire le foglie di basilico poco alla volta, pestando con movimenti circolari per non surriscaldare le foglie (evita il metallo, usa un mortaio di marmo o legno). Incorporare i pinoli: Aggiungere i pinoli e continuare a pestare fino a ottenere un composto omogeneo. 3. Formare la crema: Unire i formaggi grattugiati (Parmigiano e Pecorino) e mescolare. Versare l'olio a filo, continuando a pestare, fino a raggiungere una consistenza cremosa. Regolare di sale: Assaggia e aggiusta con sale fino se necessario. 4. Metodo con frullatore (alternativa veloce):