Biblioteca di Storia ISSN 2464-9007 (PRINT) | ISSN 2704-5986 (ONLINE) – 35 – Comitato Scientifico Renzo Martinelli (Coordinatore, Università di Firenze) Stefano Baldassarri (International Studies Institute, Palazzo Rucellai, Firenze) Giovanni Cherubini (Università di Firenze) Donatella Coppini (Università di Firenze) Giovanni Falaschi (Università di Perugia) Angela Orlandi (Università di Firenze) Leandro Perini (Università di Firenze) Giuliano Pinto (Università di Firenze) Marcello Verga (Università di Firenze) Paolo Viti (Università di Lecce) Andrea Zorzi (Università di Firenze) «È ormai passato in giudicato, che non si abbia altra città d’Italia, in cui più fioriti sieno gl’istoriografi, che in Firenze» Domenico Maria Manni, Metodo per istudiare con brevità e profittevolmente le storie di Firenze , 1755 STORICI E CRONISTI DI FIRENZE Titoli pubblicati Bernardo Rucellai, “De Bello Italico”. La guerra d’Italia , a cura di Donatella Coppini, 2011 Angelo Poliziano, “Coniurationis commentarium”. Commentario della congiura dei Pazzi , a cura di Leandro Perini, 2012 Amerigo Vespucci, Cronache epistolari. Lettere 1476-1508 , a cura di Leandro Perini, 2013 Bonaccorso Pitti, Ricordi , a cura di Veronica Vestri, 2015 Jules Michelet, Il Rinascimento , a cura di Leandro Perini, 2016 Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica , a cura di Claudia Tripodi, 2019 Firenze University Press 2019 Giovanni di Pagolo Morelli Ricordi Nuova edizione e introduzione storica a cura di Claudia Tripodi Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica / Giovanni di Pagolo Morelli ; a cura di Claudia Tripodi. – Firenze : Firenze University Press, 2019. (Biblioteca di Storia ; 35) https://www.fupress.com/isbn/9788864539133 ISSN 2464-9007 (print) ISSN 2704-5986 (online) ISBN 978-88-6453-912-6 (print) ISBN 978-88-6453-913-3 (online PDF) ISBN 978-88-6453-914-0 (online EPUB) Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Lettera Meccanica SRLs La pubblicazione del volume è stata parzialmente finanziata con i fondi RFO (Ricerca Fondamentale Orientata - ex 60%), titolare Paolo Pirillo, Dipartimento Storia Culture Civiltà - Università di Bologna Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti a un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press M. Garzaniti (Presidente), M. Boddi, A. Bucelli, R. Casalbuoni, A. Dolfi, R. Ferrise, M.C. Grisolia, P. Guarnieri, R. Lanfredini, P. Lo Nostro, G. Mari, A. Mariani, P.M. Mariano, S. Marinai, R. Minuti, P. Nanni, G. Nigro, A. Perulli. L’edizione digitale on-line del volume è pubblicata ad accesso aperto su www.fupress.com. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode). La licenza permette di condividere l’opera, nella sua interezza o in parte, con qualsiasi mezzo e formato, e di modificarla per qualsiasi fine, anche commerciale, a condizione che ne sia menzionata la paternità in modo adeguato, sia indicato se sono state effettuate modifiche e sia fornito un link alla licenza. © 2019 Firenze University Press Pubblicato da Firenze University Press Firenze University Press Università degli Studi di Firenze via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy www.fupress.com This book is printed on acid-free paper Printed in Italy «Banca e famiglia danno rendite sicure» (F. de André, La canzone del padre , in Storia di un impiegato , 1973) Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica , a cura di Claudia Tripodi © 2019 FUP, CC BY 4.0 International, published by Firenze University Press (www.fupress.com), ISSN 2704-5986 (online), ISBN 978-88-6453-913-3 (online PDF) Sommario Premessa ix Paolo Pirillo PARTE I. GIOVANNI DI PAGOLO MORELLI E IL SUO LIBRO DETTO DE’ RICHORDI DE’ DISCENDENTI DE’ MOREGLI Prologo 3 CAPITOLO PRIMO Le origini della famiglia Morelli 7 CAPITOLO SECONDO Giovanni di Pagolo Morelli: la maturità 37 CAPITOLO TERZO Le condizioni economiche 71 CAPITOLO QUARTO La vita politica 111 CAPITOLO QUINTO I testamenti 133 Epilogo 143 Note preliminari alla nuova edizione storica dei Ricordi di Giovanni di Pagolo Morelli 151 PARTE II. I RICORDI DI GIOVANNI DI PAGOLO MORELLI: NUOVA EDIZIONE STORICA Fonti e bibliografia 301 Indici dei nomi di luogo e di persona 307 Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica , a cura di Claudia Tripodi © 2019 FUP, CC BY 4.0 International, published by Firenze University Press (www.fupress.com), ISSN 2704-5986 (online), ISBN 978-88-6453-913-3 (online PDF) Premessa Paolo Pirillo Come si evince fin dal titolo, una parte di questo volume contiene l’edizio- ne dei Ricordi redatti dal fiorentino Giovanni di Paolo Morelli tra la fine del Trecento e il primo decennio del secolo successivo. Sotto molteplici angoli di osservazione si tratta di una fonte di primaria importanza: lo sanno bene tutti coloro che, studiando la Firenze medievale, le vicende e i caratteri di quella società, almeno una volta, si sono trovati a leggere, analizzare o utilizzare i Ricordi di Morelli. Un testo che, fin dal 1956 (con una successiva riedizione nel 1959), era stato messo a disposizione dei lettori grazie all’edizione fattane da Vittore Branca che, in quella occasione, non lo pubblicò interamente. In realtà, una prima pubblicazione del testo di Giovanni di Paolo, incompleta e intitolata Cronica , era stata portata a termine nel XVIII secolo da Tomaso Buonaventuri; poi, tra il 1889 e l’anno successivo, Agenore Gelli e Salomone Morpurgo curarono un’altra edizione che, per loro decisione, subì un’imme- diata cattiva sorte finendo al macero ad eccezione di un ristretto numero di copie sopravvissute fino ad oggi. Seppur in breve sintesi, questi lavori, oltre ad altri contributi dedicati a singole parti del manoscritto, hanno preceduto il lavoro portato a termine da Claudia Tripodi, medievista con alle spalle una produzione scientifica dedicata principalmente a famiglie dell’ élite fiorentina basso medievale (Cerchi, Morelli, Spini, Vespucci). Ora, alla luce delle precedenti edizioni dei Ricordi cui si accennava, può sorgere un legittimo interrogativo sulla necessità di quella che soltanto in apparenza potrebbe essere considerata soltanto una riedizione del testo di Morelli. Ma non è così perché, come certo non sfuggirà al lettore, l’edizione Tripodi si configura come la sola cui, d’ora in avanti, sarà doveroso fare riferi- mento, per i motivi che è qui utile illustrare. Per fare questo, è necessario ricor- dare un dettaglio del testo di Branca il quale, nella prefazione, fece riferimento al proprio lavoro descrivendolo come un’edizione integrale e critica condotta con «ogni maggiore scrupolo possibile». Il risultato fu in realtà diverso e il x PAOLO PIRILLIO testo messo a disposizione dei lettori dalla pur meritoria opera del suo editore, e da tutti utilizzato per anni, tradiva anche se parzialmente il testo di Morelli. Branca aveva infatti fatto ricorso a una normalizzazione di molti termini; a frequenti restituzioni a una grafia moderna in nome di una maggior chiarezza di lettura finendo però per dar vita a una fonte che sotto molteplici aspetti, formali, paleografici, diplomatistici e filologici non era aderente all’originale. In altre parole – come annota Claudia Tripodi nella sua introduzione e come del resto lo stesso Branca era pienamente consapevole avendo accettato i criteri della collezione in cui trovò asilo – non si trattò di un’edizione critica. Da qui ha dunque preso origine questo volume che ci pone invece di fron- te alla completa edizione critica dei Ricordi di Morelli dove la Curatrice ha correttamente rispettato l’originale in tutti i suoi aspetti restituendo anche, nella loro collocazione originale, i Proverbi volghari di valenti huomini e le Chose utili all’animo dell’uomo , assenti nell’edizione Branca. In effetti, qui si è proceduto nel rispetto di tutte le particolarità intrinseche, formali, fonetiche e lessicali che costituiscono una delle rilevanti peculiarità del testo, rinunciando a qualsiasi tentativo di integrazione e correzione come, al contrario, era stato fatto nell’edizione precedente. Ma non basta. Perché da avvertita storica della Firenze tardo-medievale con un’esperienza di ricerca su un’ampia tipologia di fonti, Claudia Tripodi offre qui un quadro della famiglia Morelli e del redattore dei Ricordi che ha felicemente evitato i rischi di una riduttiva parafrasi dei temi più significativi contenuti nel testo originale. Vengono in tal modo ripresi alcuni degli argo- menti più cari alla ormai sedimentata letteratura sui Libri di Ricordi e sulla storia della famiglia (Bec, Chabot, Cicchetti, Klapisch-Zuber, Mordenti, Pan- dimiglio, Pezzarossa, per limitarsi a qualche nome). Senza pretesa di completez- za, penso ad esempio alla ricostruzione genealogica operata da Morelli anche qui non esente dalle inevitabili distorsioni cronologiche che creavano antenati ultracentenari. Penso anche alle riflessioni sul nome (il Morello eponimo) qua- le elemento fondamentale nell’identità anche politica famigliare. La famiglia Morelli viene illustrata nel testo di Giovanni di Paolo con descrizioni ‘fotogra- fiche’ di ogni suo componente sotto il piano delle caratteristiche fisiche (una ragazza «bruna e pallidetta», un bambino «grasso molto da piccolo») e delle doti morali e intellettuali (giovani di «buono intelletto, vertudiosi»). La presentazione di Tripodi occupa la prima parte del volume e costituisce dunque un intervento ben più ampio e dettagliato di un’introduzione all’edi- zione del documento. Il lettore viene così messo nelle condizioni di contestua- lizzare i Ricordi attraverso il confronto con altre informazioni coeve raccolte grazie a uno scavo archivistico che disegna, laddove è stato possibile, una vicen- da parallela a quella tracciata dal redattore. Come gran parte di questa tradizio- ne manoscritta bassomedievale, anche i Ricordi sono la storia dei Morelli: non a caso la Curatrice parla di un «Romanzo famigliare» redatto da un individuo che, in fondo, stava tentando di offrire ai suoi discendenti ed esclusivi lettori, xi PREFAZIONE un passato nobilitante per un lignaggio come per lui stesso cresciuto «in villa» e poco aduso alla città. Giovanni lascia infatti trapelare il pudore di una, seppur remota, origine famigliare comitatina pur non rinnegando i legami ideali con quel Mugello dove avevano vissuto i suoi antenati e al quale avrebbe dedica- to alcune descrizioni paesaggistiche di rara bellezza, dense di ammirato affet- to. Dunque, una famiglia proveniente dal contado e, come viene sottolineato nell’introduzione, una ‘famiglia nuova’, per molti aspetti relativamente estra- nea ai complessi sistemi sociali e alle vecchie dinamiche di tipo consortile che disciplinavano il sistema di valori delle casate con un secolare passato cittadino. La biografia dell’Autore e la sua vicenda famigliare ripercorse da Tripodi disegnano anche i risvolti della personalità di Giovanni di Paolo, il profilo psicologico di un uomo che, fin da giovane, era stato confrontato al dolore: prima quello di una profonda delusione amorosa, poi di un grave lutto come il decesso del figlio e il rimpianto di non essere stato un buon padre e infine il fallimento del secondo matrimonio, dopo la penosa scomparsa della prima consorte. Se ne evince la chiara percezione da parte di Morelli di una pre- carietà costante interpretata da Claudia Tripodi come uno dei motivi che formarono un carattere chiuso e quasi avulso dal mondo circostante e dalle sue vicissitudini. Una personalità con tensioni solipsistiche, quella di Morelli, che sembra oltrepassare la diffusa concezione di un mondo circoscritto alla sola famiglia che troviamo in moltissimi Libri di Ricordi. Quella di Morelli è dunque una cellula ancor più chiusa in una dimensione autoreferenziale che si confronta raramente con un mondo esterno fatto di guerre, di pressioni fiscali, di pestilenze e di umana meschinità. Per converso, questa chiusura verso l’esterno trova delle evidenti eccezioni quando Morelli vuole assolvere a un’evidente missione di natura educativa per impartire, come sottolinea l’introduzione, una «lezione di vita» ai propri di- scendenti. Qui appunto si configura il profilo di un individuo lucido inserito nel mondo dell’economia, degli affari, della gestione delle proprietà fondiarie. Sul piano della vita sociale e civile, al quale ogni figlio maschio doveva essere avviato dal padre, si delinea in Morelli una weltanschauung relativa al contesto della politica improntata da un opportunismo strategico destinato a protegge- re la famiglia dai rischi dei continui e temuti mutamenti legati alle dinamiche del potere cittadino. Concludendo, per la prima volta, sarà dunque possibile consultare l’edizione critica dei Ricordi di Giovanni Morelli. Poi, grazie all’introduzione e anche a una costante dialettica tra i Ricordi e le testimonianze documentarie reperite da Clau- dia Tripodi, l’approccio alla fonte risulta decisamente più ampio, solido e circo- stanziato. Così, dopo le vicissitudini legate alla pubblicazione del testo dei Ricordi iniziate fin dal XVIII secolo, siamo finalmente in possesso di una testimonianza di prim’ordine per la Storia della famiglia, della mentalità e della vita civile me- dievale che ci viene restituita nella sua interezza e con la fedeltà all’originale. PARTE I Giovanni di Pagolo Morelli e il suo libro detto de’ Richordi de’ discendenti de’ Moregli Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica , a cura di Claudia Tripodi © 2019 FUP, CC BY 4.0 International, published by Firenze University Press (www.fupress.com), ISSN 2704-5986 (online), ISBN 978-88-6453-913-3 (online PDF) Prologo Nella primavera del 1462, il 7 maggio, madonna Lisetta degli Spini, procedeva a far autenticare per mano del notaio Antonio di ser Battista una copia dell’ In- ventario e maserizie riche che si truovano detto dì in chasa degli eredi e figliuoli di Iachopo Moregli fatto e scritto per ser Giovanni di messere Nicholo notaio e citadino fiorentino, compilato meno di due mesi addietro, il 19 di marzo, dopo che suo marito Jacopo Morelli era passato a miglior vita 1 La lunga lista di beni immobili, delle molte masserizie, e degli oggetti di lusso che Jacopo Morelli figlio del più noto Giovanni di Pagolo, aveva lascia- to ai suoi eredi si estende per almeno otto carte del registro di imbreviature di ser Antonio di ser Battista e tra le varie sezioni una in particolare colpisce la nostra attenzione, quella intitolata «Libri di Giovanni e di Jacopo e di Ivo Moregli di dare e d’avere» 2 che ci sembra interessante trascrivere qui di seguito: c. 24 v. Libri di Giovanni e di Jacopo e di Ivo Moregli di dare e d’avere 1 quaderno lungho di Iachopo Moregli chreditori e debitori, segnato E, carte 136 1 quaderno lungho di Iachopo detto quando fu Proveditore degli Otto, carte 126 1 libro di Giovanni debitori e chreditori, segnato C, carte 95 1 libro di Giovanni detto, tenuto quando fu Chapitano di Arezo 1430, carte 96, èvi ischritto altre chose in detto libro. 1 libro di Giovanni detto quando fu de’ Dieci, carte 79 1 ASF, Notarile Ante Cosimiano , (d’ora in avanti NAC ) 1743, c. 20r-27r. L’inventario delle «maserizie riche che si truovano detto dì in chasa degli eredi e figliuoli di Iachopo Moregli» era stato compilato sul luogo dal notaio ser Giovanni di messere Nicholo, alla presenza dei testimoni Girolamo di Matteo Morelli e Morello di Pagolo Morelli. 2 ASF, NAC , 1743, cc. 24v-25r. 4 CLAUDIA TRIPODI 1 libro di Giovanni detto chontiene della divisa de’ Moregli e altre chose, segnato A, carte 96 1 quaderno di Iachopo Moregli di graveze 1 quaderno quaderno (sic!) di Iachopo detto quando fu soprastante dele Stinche se- gnato S 1 quaderno tenuto per Ivo, suvi denari di Monte 1 libro tenuto de la podesteria di Teranuova di Giovanni detto 1 mazo di schriture 1 libro di Giovanni detto segnato C, carte 95 1 quaderno di Giovanni detto dal mezo in qua debitori e da in di là creditori, segnato E, carte 94 1 libro di Iachopo quando fu Chamarlingo alle prestanze 1 libro di Giovanni detto de’ Richordi de’ discendenti de’ Moregli 1 quaderno di Iachopo detto quando fu chamarlingo ale prestanze ale porte, carte 95 1 quaderno di Iachopo detto di graveze 1 libro di Iachopo detto segnato L 1 campione di quando Ivo fu proveditore degli Otto 1 libro quando Iachopo fu de’ Chonsoli del Mare segnato A, carte 88 1 libro di Giovanni detto quando fu Chapitano di Pisa 1 libro di Iachopo quando fu Chamarlingo alle Prestanze, carte 177 1 libro di Giovanni el quale si chiama Libro di merchatantia 1 libro di Iachopo quando fu Soprastante alle Stinche 1 libro di Iachopo quando fu de’ signori dele spese 1 libro di Iachopo 1 libro di Giovanni di dare e d’avere seguitato per Iachopo segnato ***, carte 94 1 libro detto memoriale di masserizie 2 mazi di schriture 1 sacheto entrovi charte prubiche e schriture private 1 quaderno di Ivo quando fu proveditore degli Otto, carte 99 1 libro di Ivo quando fu camarlingo alle Prestanze // c. 25 r. 1 quaderno di Ivo tenuto alle Prestanze 1 quaderno di Ivo lungho di spese di chasa 1 canpione di Iachopo quando fu Chamarlingho alle Porte 1 libro di Iachopo di graveze . 1 messale cho la choverta rossa cho letere *** d’oro fine 1 Dante chiosato lo ’nferno 1 Valerio di mano di Giovanni 1 libro di Vangeli disposti 1 libro di Giovanni di Santi Padri di mano di Giovanni detto 1 libro detto Boezio De Chonsolazione dal primo quaderno, e l’è di mano di Giovanni 1 libro detto Filostrato 1 libro di medicine titolato Vicena, Procasso e Ghalieno in charta pechorina di letere antiche, cho la choverta verde 1 libro di filosofia morale di mano di Giovanni. 5 GIOVANNI DI PAGOLO MORELLI E IL SUO LIBRO L’elenco di scritture che il figlio di Giovanni Morelli conservava nella sua abitazione (abitazione che già prima era stata del padre) è abbastanza lungo da occupare almeno una carta e mezzo dell’intero inventario e conferma la familiarità che i discendenti del nostro autore dovevano avere con la memoria scritta. Tra le scritture conservate dall’erede di Giovanni, infatti, si contavano circa 46 unità tra testi, campioni, quaderni, e mazzi di scritture . Si trattava per la gran parte certo di libri di conto: libri di dare e avere, libri di spese, libri rela- tivi agli incarichi amministrativi dentro e fuori città, ma vi era anche una non modesta percentuale di testi tra quelli più diffusi nelle biblioteche dei privati del tempo: l’ Inferno di Dante, il Filostrato , i Vangeli , un libro di medicina, e, accanto a questi, un Valerio , un libro dei Santi padri , un De Consolazione di Boezio, e un libro di filosofia morale tutti di mano di Giovanni. Segno non solo che tanto Giovanni Morelli quanto i suoi diretti discen- denti (il figlio Jacopo e il figlio di questi, Ivo Maria) possedevano grande attitu- dine alla produzione e alla conservazione delle proprie carte private, ma anche che Giovanni in particolare, doveva avere una certa abilità di copista come dimostrano i numerosi esemplari dichiaratamente trascritti dalla sua penna e ricordati dal figlio. E tra questi non si può fare a meno di notare quello che Jacopo nel suo elenco dettagliato rammenta come «il libro di Giovanni detto de’ Richordi de’ discendenti de Moregli», nel quale è probabile sia da identifi- carsi proprio il testo dei Ricordi che oggi si conserva insieme ad altre scritture private nel Codice Magliabechiano II IV 52 e di cui si da qui l’edizione. L’attenzione per la memoria scritta della propria attività del resto doveva essere una costante anche presso i membri di altri rami paralleli della famiglia, e basterà pensare alla corposa quantità di libri privati ad opera dei discendenti di Morello che dalla seconda metà del Quattrocento sono pervenuti a noi, e che si conservano oggi, in Archivio di Stato a Firenze, nel fondo Gherardi Piccolomini d’Aragona 3 3 Per quest’epoca siamo infatti a conoscenza di almeno cinque libri di ricordi di mano di un bisnipote del nostro Giovanni, Lorenzo di Matteo di Morello, dal 1460 al 1495, tutti impron- tati sul medesimo schema per cui le prime carte erano destinate alla registrazione di debiti e crediti e le restanti, nella parte terminale, alla stesura delle ricordanze (ASF, Gherardi Picco- lomini d’Aragona – d’ora in avanti Gherardi – , 137, 139, 180, 194 e 195 ) e di un Giornale del 1451 di Giovanni di Bartolomeo Morelli (ASF, Gherardi , 135, codice di 192 carte con coperta in pergamena chiusa con una bindella di pelle marrone con legature in striscioline sottili di pelle bianca a croce di sant’Andrea). Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica , a cura di Claudia Tripodi © 2019 FUP, CC BY 4.0 International, published by Firenze University Press (www.fupress.com), ISSN 2704-5986 (online), ISBN 978-88-6453-913-3 (online PDF) CAPITOLO PRIMO Le origini della famiglia Morelli 1. «Chome il Mugiello è situato in belleza, bontà et grandeza d’uomini, di terreno e fortezze e cetera» Che il suo libro di Ricordi fosse destinato alla sua famiglia e solo ad essa Gio- vanni lo dichiarava apertamente fin dalle prime carte: «e questo non si fa per legiere a diletto né per mostrallo ad alchuna persona che, none apartenendosi ad altri che a voi, se ne sarebbe fatto beffe». Sebbene si trattasse di un libro piuttosto fuori dagli schemi, completa- mente alieno da quella struttura tipica dei libri mercantili privati per cui in uno stesso quaderno si destinava le prime pagine alla registrazione del dare/ avere e le restanti, terminali, alla stesura dei ricordi familiari, il libro di Gio- vanni non era un libro concepito per lo svago altrui, né che potesse essere mo- strato a chi non fosse della famiglia. Se pure diverse dalle carte dei libri privati dei suoi concittadini, anche le sue erano pagine destinate esclusivamente ai propri familiari, scritte magari in maniera un po’ approssimativa, ma pensate per offrire un conforto e una guida alla propria discendenza: «E chome che grossamente e materialemente sieno iscritte, nondimeno penso vi troverrete entro buono frutto» 1 Di fatto, nonostante la dichiarazione cautelare di Giovanni sul rischio di una sua certa grossolaneria espositiva, il caso dei Ricordi , strutturati fin da subito con un impianto narrativo critico e niente affatto improntati alla casua- lità del quotidiano, rivela una progettazione non comune alla memorialistica ordinaria. 1 Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi di Giovanni di Pagolo Morelli , p. 199 della presente edizione (da ora in avanti Morelli, cit.). 8 CLAUDIA TRIPODI Nel 1463 il suo bisnipote Lorenzo di Matteo di Morello Morelli, uno dei membri graficamente più prolifici della casa (oltre che, sicuramente uno dei più fortunati), seguendo uno schema già in uso e che avrebbe poi replicato nei quaderni successivi, avviava il suo libro, distinguendovi una parte iniziale destinata all’elenco dei debiti e crediti che avrebbe dovuto occupare le prime centoventi carte e una parte terminale per i ricordi dove egli sarebbe andato annotando gli avvenimenti quotidiani: «chiamasi libro di debitori e creditori tenuto alla vinizana da c. 1 per insino a c. 120 e da indi in là saranno Richor- danze scrivendo dì per dì sechondo acadrà alla giornata» 2 . Si trattava, come detto, di una strutturazione comune oltre che a tutti i suoi libri superstiti, a molti dei libri di ricordi dei mercanti fiorentini. Il caso di Giovanni, invece, appare lontanissimo da questo modello. Il modo stesso in cui è assortito il materiale narrativo, proprio come in un rac- conto, è ben lontano da quel naturale e quotidiano sedimentarsi di appunti estemporanei, «sechondo acadrà alla giornata» che solitamente facevano da ossatura a questo tipo di memorie 3 Tutto, nel testo del Morelli, fa pensare a un ‘romanzo famigliare’, conce- pito allo scopo di ammaestrare gli eredi e offrire loro una voce critica sui casi della vita. E forse, anzi, la cura osservata nel mantenersi a distanza da posizioni troppo personali porta a credere che i Ricordi , contrariamente a quanto pre- messo da Giovanni, potessero esercitare attrattiva anche su lettori esterni alla casata e finire per risultare, nel loro aspetto edificante e moralizzante, meno intimi di quanto non volessero apparire dalle premesse. D’altronde, come la storiografia specializzata ci insegna da tempo, i libri di ricordi non erano solo strumenti di uso quotidiano destinati ai familiari in vita per la gestione degli affari domestici, ma erano anche una tappa impor- tante nel processo di nobilitazione del passato familiare e di costruzione della identità collettiva, uno strumento insomma funzionale alla creazione della memoria e della ‘stirpe’, i cui segni, visibili e imperituri, andavano dal nome di famiglia alle attività dei suoi membri, dal luogo di residenza ai possedimenti, dallo stemma della casa al luogo di sepoltura e di culto 4 Guardando all’indietro, nel caso dei Ricordi del Morelli, questa iden- tità risiedeva nella memoria degli antenati, nelle origini, in quelli che Gio- 2 ASF, Gherardi , 194, c. 1r. 3 A. Molho, R. Barducci, G. Battista, F. Donnini, Genealogia, parentado e memoria storica a Firenze nel XV secolo , in C. Bastia, M. Bolognani (a cura di), La memoria e la città. Scritture storiche tra Medioevo ed Età Moderna , il Nove, Bologna 1995, pp. 235-270. 4 Sul tema della memorialistica si veda G. Ciappelli, Memory, Family, and Self. Tuscan Family Books and Other European Egodocuments (14th-18th Century) , Brill, Leiden 2014 e anche L. Pandimiglio, Famiglia e memoria a Firenze, I, secoli XIII-XVI , Edizioni di Storia e Letteratu- ra, Roma 2010. Sulla distinzione tra ‘libri di ricordi’ e ‘libri di famiglia’, vedi G. Cherubini, I “ libri di ricordanze” come fonte storica , in Id., Scritti toscani. L’urbanesimo medievale e la mezzadria , Salimbeni, Firenze 1991, pp. 269-287.