16 | ARIMINUM | NOVEMBRE DICEMBRE 2025 Una scoperta sensazionale dai fondi del Monastero di San Gaudenzo Intere pagine di un canzoniere tardo-trecentesco ritrovate in un manoscritto contenente atti di riscossione del monastero Armonie dal medioevo: antichi spartiti musicali nell’archivio di stato Genny Campedelli MUSICA I depositi dell’Archivio di Stato di Rimini custodisco- no carte, pergamene e mano- scritti dentro ai quali si cela una conoscenza che il tempo e le generazioni passate ci hanno tramandato. Questa volta, a svelare informazioni inedite sulla storia cittadina però non è stato tanto il contenuto del manoscritto San Gaudenzo vol. III (una raccolta di atti di riscossione databili tra il 1398 e il 1503, proveniente dall’omonimo monastero anticamente collocato sulla via Flaminia e chiuso in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi in epoca napoleonica) quanto, piuttosto, l’elemento che ne teneva insieme le pagine. Pare infatti che uno zelante monaco, attento alla pratica del riuso dei materiali, consuetudine piuttosto diffusa nel Medioevo, abbia smembrato un intero canzoniere in pergamena, materiale prezioso e resistente, riducendolo in sottili strisce per poi utilizzarle come legatura per gli atti del monastero. La scoperta prende avvio nel 2016, quando il professor Giacomo Baroffio, in visita all’archivio riminese per ricerche sul canto liturgico medievale, nota tra gli altri, proprio questo volume. Sul dorso infatti vi sono legature in pergamena utilizzate come supporto, sulle quali compaiono pentagrammi con note musicali e testi profani. Decide di condividere questa notizia col professor Francesco Zimei dell’Università di Trento, specialista del repertorio medievale profano e ora responsabile del progetto europeo “LAUDARE”. Giunto a Rimini per esaminare il volume in prima persona, Zimei ha riconosciuto con grande sorpresa, in quelle fascette ripiegate e consunte, i resti di un canzoniere trecentesco con ballate e madrigali: alcuni già noti nell’ambito della storia della musica, altri del tutto inediti. Secondo le sue stime, i frammenti avrebbero potuto restituire l’equivalente di circa cinquanta pagine del manoscritto originario. Da queste prime osservazioni è scaturita un’opera di sensibilizzazione presso il Ministero della Cultura portata avanti dallo stesso professore, grazie alla quale è iniziato un articolato percorso di studio, conservazione e valorizzazione, a partire dall’Archivio di Stato di Rimini, il cui direttore Gianluca Braschi, riconosciuto il valore del progetto, ha promosso il trasferimento del manoscritto all’ICPAL – Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro di Roma, tra i più autorevoli centri europei nel campo del restauro. Qui, dopo accurate analisi codicologiche e valutazioni da parte di esperti restauratori, hanno preso «La scoperta prende avvio nel 2016, quando il professor Giacomo Barofoo visita l’archivio riminese per ricerche sul canto liturgico medievale» Manoscritto San Gaudenzo volume 3 dopo i restauri, è possibile vedere l'impronta dell'inchiostro dello spartito, che era sulla brachetta in pergamena. Il professor Zimei e il ricercatore Pirani, alle prese con la ricostruzione delle pagine del canzoniere dalle striscioline di pergamena. avvio le delicate operazioni di restauro e, per la prima volta nel contesto archivistico italiano, di recupero delle brachette in pergamena, in parte già distaccate dal tempo, per consentirne lo studio e la piena leggibilità oltre alla conservazione ottimale del manoscritto originario le cui carte, a causa del distacco delle fascette membranacee, stavano “scivolando” fuori dal contenitore originario. Man mano che le striscioline venivano recuperate (per un totale di 176 frammenti) il professor Zimei, incaricato dal Ministero della Cultura, procedeva ad analizzarne il contenuto e ricostruire, per quanto possibile, la sequenza originaria del canzoniere (tale studio sarà oggetto di pubblicazione in un volume dedicato). Nell’estate del 2024, presso la sede dell’ICPAL a Roma, si è tenuta la presentazione ufficiale dei risultati del restauro e in quell’occasione, il professore, ripercorrendo le tappe della scoperta, ha illustrato l’importanza dei frammenti recuperati: una fonte unica e straordinaria per lo studio della musica medievale italiana! Tra le righe rosse dei pentagrammi compaiono infatti testi e musiche profane databili tra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento, che rappresentano il primo ritrovamento di questo tipo non solo per Rimini, ma per l’intera Romagna. Inoltre alcuni di questi brani potrebbero persino andare ad arricchire il corpus conosciuto dell’ Ars Nova italiana (repertorio con particolare notazione musicale risalente al periodo tre-quattrocentesco) con composizioni forse riconducibili alla vivace corte dei Malatesta, il cui amore per la cultura e le arti è ben noto. Dal punto di vista conserva- tivo, l’ICPAL ha in seguito provveduto a rilegare le pagi- ne sciolte del manoscritto San Gaudenzo vol. III, dotandolo di una nuova coperta in pelle, simile alle altre del mede- simo fondo. Ciascuna delle brachette musicali in perga- mena, invece, è stata disposta in un contenitore conserva- tivo apposito, contrassegnato da un numero identificativo. In questa veste nell’estate 2025, dopo anni di studi e restauri, il volume San Gaudenzo III e i suoi preziosi frammenti musicali hanno fatto ritorno all’Archivio di Stato di Rimini. Dietro ogni fase di questo lungo cammino — dalla scoperta fortuita alla valorizzazione scientifica — si intrecciano competenze diverse, ma complementari: archivisti, restauratori, paleografi, musicologi, grazie ai quali oggi quel manoscritto non è più soltanto un registro di riscossione di canoni di un monastero, bensì una testimonianza viva di una Rimini colta, musicale e raffinata. E quel gesto quotidiano, quasi inconsapevole, di un monaco medievale, si è tra- sformato, con nostro stupore e gratitudine, in un atto di conservazio- ne di musi- che e parole che hanno attraversato i secoli per riaffiorare oggi come preziose te- stimonianze del Trecento riminese, aggiungendo un ulteriore importante tassello alla nostra storia. Manoscritto San Gaudenzo volume 3 prima dei restauri con coperta in legno. ARIMINUM | NOVEMBRE DICEMBRE 2025 | 17 La professoressa Marchi fa ascoltare alcuni brani inediti del canzoniere al personale dell'Archivio di Stato. «Il professor Zimei ha riconosciuto con grande sorpresa, nelle fascette ripiegate e consunte, i resti di un canzoniere trecentesco con ballate e madrigali» Il direttore Gianluca Braschi presenta a Rimini le scoperte fatte sul manoscritto il 27 settembre 2025, presso l'Istituto Musicale Maderna Lettimi. Sitografia https://www.mirabileweb.it/manuscript-rom/rimini-archivio-di-stato- congregazioni-religiose-s-manuscript/ARSNOVA_259649 https://www.giornaledellamusica.it/articoli/podcast-early-music-stories-74 https://icpal.beniculturali.it/recupero-e-studio-di-un-codice-musicale- smembrato-il-manoscritto-san-gaudenzo-iii-dellarchivio-di-stato-di-rimini/