opinioni - politica - economia - cultura - arte - turismo - sociale - natura - sport Mensile di attualità Mensile di attualità FREE PRESS N 5 | GIUGNO 2025 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/VA Anno 42 - n. 5 - Free Press Il punto di vista di Trump Il punto di vista di Trump In questo speciale cercheremo di comprendere il punto di vista di Donald Trump per poterlo valutare, analizzando il contesto politico in cui opera, le sue dinamiche e contro cosa e chi combatte. Trasparenza contro la censura mediatica Cercheremo di comprendere la logica e il modo di pensare di Trump, considerando che parla rivolgendosi ai 77 milioni di americani che lo hanno votato nonostante un’egemonia mediatica democratica. Crescita contro decrescita e cultura woke Analizzeremo l’eredità del Deep State sotto Biden, segnata da un aumento della spesa pubblica che ha caratterizzato la politica del Partito Democratico, causando il debito pubblico più alto nella storia degli Stati Uniti e un’inflazione nascosta dai media fino alle elezioni del 2024. Valuteremo come il sogno americano si fondi su una logica di crescita economica, opposta a una politica di decrescita che sostiene la cultura woke, distinguendo il merito dalle capacità individuali. Riconoscimento dell’identità contro l’immigrazione illegale Analizzeremo anche il legame tra le modalità di voto e l’immigrazione illegale, problema centrale della politica trumpiana. Contro la Open Society Foundation di Soros e il globalismo Studieremo la radicalizzazione del Partito Democratico, influenzato culturalmente e politicamente da George Soros e dalla sua Open Society Foundation, che ha favorito l'uscita del partito democratico di molti esponenti ora nel governo Trump. Europa e guerra sull’intelligenza artificiale Esploreremo la visione di Trump sull’Europa e la guerra economica in corso, che avrà un impatto significativo sul nostro futuro. Due aspetti non sono stati trattati in questo speciale: l’opposizione interna al partito repubblicano da parte degli uomini di Bush e la dimensione politica del sistema giudiziario americano. (Utilizzeremo dati e informazioni pubbliche e simuleremo un’intervista a Trump) CONTRO L’EGEMONIA MEDIATICA DEMOCRATICA Le emittenti di sinistra hanno un'audience circa 50- 70 volte maggiore rispetto a quelle di destra (esclusa Fox News). Le emittenti di sinistra superano quelle di destra di circa 10 a 1 in termini di spettatori. I media democratici dominano il panorama USA per audience (22-23M spettatori TV), risorse e influenza culturale, superando di gran lunga i media repubblicani (~3M spettatori). Le testate repubblicane sono spesso di nicchia, eccetto Fox News. Testate di sinistra: Dominano il panorama mediatico per audience, risorse finanziarie (es. NYT e WaPo hanno budget multimilionari) e influenza culturale. Sono considerate il "mainstream" e dettano l'agenda su temi come politica, cultura e società. La loro presenza è capillare, grazie a network televisivi e agenzie come AP, che forniscono contenuti a testate locali e internazionali. Testate di destra: Spesso più specialistiche (es. WSJ per l’economia, Newsmax e OANN per un pubblico MAGA), hanno un pubblico più ristretto e una credibilità percepita come inferiore fuori dai circoli conservatori. il primato di audience. Da questo scenario è comprensibile come la copertura sia permanentemente negativa su tutti gli uomini di Trump, a prescindere da quello che fanno ed è comprensibile il linguaggio forte che Trump usa per dettare l’agenda setting a queste testate a dominanza democratica. Il linguaggio è conseguente a questa egemonia. Trump deve raggiungere i suoi 80 milioni di voti scavalcando l’egemonia mediatica democratica. Oltre il linguaggio ha aumentato gli accreditamenti alle conferenze della casa Bianca. Con Trump, gli accreditamenti sono passati da 1.000-1.500 dell’epoca Biden a 10.000, favorendo media alternativi soprattutto testate web. LE PRINCIPALI TESTATE GIORNALISTICHE USA CON PESO E ORIENTAMENTO VARESEMESE - 19 - VARESEMESE 18 > a cura di Filippo Mazzei Trump Conquista la Maggioranza del Consenso: Sondaggio del 27 Maggio Il sondaggio del 27 maggio 2025, condotto dal Democracy Institute e riportato su X, segna un momento significativo per il secondo mandato di Trump. Per la prima volta nella storia di Rasmussen Reports, la maggioranza degli americani (50% contro 45%) ritiene che il Paese sia sulla "strada giusta", un dato che riflette un crescente ottimismo. L’approvazione di Trump si attesta al 52% contro un 46% di disapprovazione, con un margine di +6 punti. Inoltre, un impressionante +14 punti indica che gli americani credono che Trump stia “risolvendo” l’America, premiando le sue politiche, come il recente accordo commerciale con il Regno Unito e la spinta per l’energia nucleare. TRUMP E GLI ALGORITMI DI CENSURA DEI SOCIAL MEDIA Questa analisi mostra una dominanza democratica nel panorama dei social media americani, con algoritmi e politiche di moderazione che censuravano fino al novembre 2024 le voci repubblicane e conservatrici. L'acquisto di X da parte di Musk ha introdotto una nuova dinamica, ma le controversie persistono. Ecco i criteri di Censura Applicati: Rimozione Diretta: Include sospensioni di account, rimozioni di post o contenuti per violazioni delle policy, spesso percepiti come politicamente motivati. Esempio: la sospensione di Trump su Facebook e YouTube post-6 gennaio 2021 Deamplificazione: Riduzione della visibilità di contenuti tramite algoritmi, come lo shadow-banning (esclusione su Twitter pre- Musk o la demonetizzazione su YouTube; su Reddit, rimuovevano contenuti conservatori) Etichettatura: Aggiunta di fact-checks o avvisi su contenuti, spesso percepiti come targeting conservatore, come su Twitter nel 2020 (L'analisi è basata su ricerche disponibili fino al 24 maggio 2025). COLLOCAZIONE POLITICA E CRITERI DI CENSURA DEI SOCIAL MEDIA La tabella evidenzia come i criteri di censura (Rimozione Diretta, Deamplificazione, Etichettatura) siano stati applicati in modo variabile nel tempo, con una chiara impostazione democratica su tutte le piattaforme tranne X post-Musk. Le variazioni temporali mostrano un'evoluzione da una censura meno visibile (pre-2016) a una più intensa (post-2022), con X che si distingue per una riduzione della censura dopo l'acquisto da parte di Musk. IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP "Esplora il pensiero di Trump: dalla lotta alla censura mediatica e al globalismo di Soros, alla difesa del sogno americano contro decrescita, immigrazione illegale e guerra economica sull'intelligenza artificiale." FOCUS FOCUS IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP Testata Orient. Tipo Peso Descrizione mediatico The New York Times Dem. Quot. Altissimo Leader nazionale, influenza agenda politica e culturale The Washington Post Dem. Quot. Alto Riferimento per la politica di Washington, forte presenza digitale CNN Dem. TV Alto Emittente 24/7, portata globale, tono progressista MSNBC Dem. TV Medio-alto Punto di riferimento per l’elettorato democratico ABC News Dem. TV Alto Emittente nazionale, forte influenza mainstream CBS News Dem. TV Alto Copertura mainstream, sensibilità progressista NBC News Dem. TV Alto Leader nei telegiornali, tono progressista Associated Press (AP) Dem. Ag. st. Altissimo Agenzia di riferimento, influenza indiretta enorme Reuters Dem. Ag. st. Alto Fattuale, ma percepita leggermente a sinistra Politico Dem. Online Medio Influente tra insider politici, meno tra il pubblico generale HuffPost Dem. Online Med.basso Progressista, popolare tra i giovani USA Today Dem.o Quot. Med.alto Mainstream, sensibilità progressista Fox News Repubb. TV Alto Leader conservatore, influenza sul pubblico repubblicano The Wall Street Journal Repubb. Quot. Medio-alto Influente in economia, editoriali conservatori New York Post Repubb. Quot. Medio Tabloid, tono populista di destra Newsmax Repubb. TV Med.basso Nicchia MAGA, crescente con Trump One America News Network (OANN) Repubb. TV Basso Destra estrema, influenza limitata X (ex Twitter) Collocazione politica: Sinistra (pre-Musk), Mista (post-Musk) / Algoritmo aperto: Sì, parzialmente Criteri di Censura e Variazioni Temporali: Pre-2016: Rimozione Diretta: Rare, ma presenti per contenuti estremi (es. hate speech). Deamplificazione: Shadow-banning di account conservatori, come evidenziato da studi Pew Research. Etichettatura: Inizio di fact-checking, ma limitato. Post-Musk (2022-in poi): Rimozione Diretta: Ridotta, con reintegro di account come Trump. Deamplificazione: Diminuita, ma algoritmo manipolato per favorire contenuti pro-Musk e pro- Trump The Verge. Etichettatura: Fact-checking ridotto, con aumento di contenuti controversi. Post-2024: Rimozione Diretta: Minima, solo per violazioni gravi. Deamplificazione: Assente o limitata, con enfasi su libertà di espressione. Etichettatura: Quasi eliminata, con focus su trasparenza Wikipedia. FACEBOOK/INSTAGRAM Collocazione politica: Sinistra / Algoritmo aperto: No Criteri di Censura e Variazioni Temporali: Pre-2016: Rimozione Diretta: Moderazione su contenuti violenti o di hate speech, ma meno politica. Deamplificazione: Algoritmi favorivano contenuti mainstream, penalizzando conservatori Brookings. Etichettatura: Fact-checking iniziale su disinformazione. Post-Musk (2022-in poi): Rimozione Diretta: Aumentata, con sospensioni di account come Trump post-6 gennaio TIKTOK Collocazione politica: Mista, recente bias pro-repubblicano / Algoritmo aperto: No Criteri di Censura e Variazioni Temporali: Pre-2016: Non significativo (TikTok non era rilevante). Rimozione Diretta, Deamplificazione, Etichettatura: Non applicabili. Post-Musk (2022-in poi): Rimozione Diretta: Moderazione su contenuti sensibili, con accuse di censura politica. Deamplificazione: Algoritmo proprietario, con recente bias pro-repubblicano PsyPost. Etichettatura: Fact-checking limitato, ma presente. Post-2024: Rimozione Diretta: Moderazione per contenuti divisivi, con critiche da entrambi i lati. Deamplificazione: Algoritmo favorisce contenuti virali, con bias pro-Trump durante elezioni. Etichettatura: Fact-checking selettivo, con preoccupazioni geopolitiche PsyPost. REDDIT Collocazione politica: Sinistra / Algoritmo aperto: No Criteri di Censura e Variazioni Temporali: Pre-2016: Rimozione Diretta: Moderazione da comunità, con rimozioni in subreddit come /r/politics per contenuti conservatori University of Michigan News. Deamplificazione: Algoritmi favorivano contenuti liberali. Etichettatura: Non comune. Post-Musk (2022-in poi): Rimozione Diretta: Continua, con moderazione comunità-driven che penalizza conservatori. Deamplificazione: Algoritmi rafforzano contenuti di sinistra. Etichettatura: Fact-checking raro, ma presente in alcuni subreddit. Post-2024: Rimozione Diretta: Persistente, con critiche per bias anti-conservatore. Deamplificazione: Algoritmi favoriscono comunità liberali. Etichettatura: Fact-checking limitato, ma in aumento University of Michigan News. IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP Il PIL è cresciuto dal 2% nel 2024 al 2,5% entro maggio 2025, grazie a 500 miliardi di dollari in tagli fiscali, 100 miliardi in risparmi da deregolamentazione e 150 miliardi in nuova produzione interna, per un totale di 810 miliardi di dollari in attività economica, con un incremento del PIL dello 0,5% in quattro mesi. VARESEMESE - 21 - VARESEMESE 20 FOCUS FOCUS Un Effetto Collaterale Pesante: Inflazione Le politiche di spesa di Biden hanno alimentato l’inflazione. I salari reali sono diminuiti del 5% dall’inizio del mandato di Biden, con una perdita media di 4.900 dollari per lavoratore. Il Ruolo negativo della Fed La Federal Reserve ha sostenuto la politica espansiva comprando obbligazioni del Tesoro, un’azione che, pur non essendo monetizzazione diretta, ha effetti simili: lo Stato emette debito, la Fed lo acquista, tenendo i tassi bassi e favorendo la spesa pubblica. Ciò ha causato un aumento degli interessi sul debito di 4,8 trilioni di dollari in 10 anni, secondo stime ufficiali, aumentando il peso fiscale. 1. Tagli alla spesa e riduzione del deficit 2. Iniziative per la crescita economica LA CRESCITA DU TRUMP (gen-mag 2025) IL DEFICIT STATALE DI BIDEN Trump ha effettuato tagli di 2,05 trilioni di dollari e 5 miliardi in nuove entrate, riducendo il deficit 2025 del 10% (da 1,8 trilioni a 1,62 trilioni). DOGE (Dipartimento per l’Efficienza Governativa): Guidato da Elon Musk e Vivek Ramaswamy, ha tagliato 2 trilioni di dollari, di cui: Riduzione del 10% della forza lavoro federale (300.000 posti), con 30 miliardi di dollari di risparmi annui. Eliminazione di 500 miliardi di dollari in spese discrezionali (es. iniziative climatiche). Taglio di 1 trilione di dollari dai programmi sociali (es. Medicaid). Riduzione dei programmi sociali (One Big, Beautiful Bill): Taglio di 600 miliardi di dollari in 10 anni, di cui 200 miliardi dal welfare e 400 miliardi da sussidi per energia verde globalista. Tagli a USAID: Budget ridotto da 30,3 miliardi nel 2024 a 15 miliardi nel 2025 (-15,3 miliardi), reindirizzati a priorità interne. Abbassamento dei costi dei farmaci: La politica "Most Favored Nation" ha risparmiato 10 miliardi di dollari in spese Medicare, riducendo i costi sanitari federali del 5% in quattro mesi. Tassa sui trasferimenti di denaro all’estero: Introdotta a marzo 2025, ha generato 5 miliardi di dollari, incentivando la spesa locale. Eliminazione dei finanziamenti globalisti: Ritirati 20 miliardi di dollari da programmi climatici internazionali (es. Accordo di Parigi). L’aumento del debito e dell’inflazione ha indebolito l’economia americana. La crescita del PIL è rallentata dal 3,1% nel 2023 al 2% nel 2024, e il debito cresce più velocemente dell’economia. Queste scelte hanno favorito un’agenda globale, ma a scapito della stabilità economica interna, con un debito pubblico che nel 2024 ha raggiunto il 99% del PIL (prodotto interno lordo), previsto a crescere al 122% entro il 2034. Quando Biden ha assunto la presidenza nel gennaio 2021, il debito pubblico era di circa 27,8 trilioni di dollari. Alla fine del suo mandato, nel gennaio 2025, il debito ha raggiunto i 35 trilioni, con un aumento di 7,2 trilioni in quattro anni. Le cause principali dell’aumento del deficit sono: Spesa per il COVID-19: L’American Rescue Plan (ARP, piano di salvataggio americano) del 2021 ha stanziato 1,9 trilioni di dollari, contribuendo a un deficit di 2,78 trilioni quell’anno. Programmi Sociali e Legislazione Globalista: L’Inflation Reduction Act (IRA, legge per la riduzione dell’inflazione) del 2022 ha destinato 1,6 trilioni di dollari per trasformare l’economia verso l’energia pulita, con un costo netto che ha superato le stime iniziali di 1,2 trilioni a causa dell’adozione massiccia di incentivi per veicoli elettrici. Interessi sul Debito: Nel 2024, gli interessi sul debito pubblico hanno raggiunto 950 miliardi di dollari, con un aumento del 34% rispetto al 2023, a causa di tassi di interesse più alti. La strategia di Trump punta a far crescere l’economia più del debito (99% del PIL nel 2024) attraverso: TAGLI FISCALI 2.0 (ONE BIG, BEAUTIFUL BILL): - Tasso fiscale aziendale ridotto dal 21% al 15%, liberando 300 miliardi di dollari per investimenti. - Tagli fiscali per i cittadini, aggiungendo 200 miliardi di dollari in potere di spesa entro maggio 2025. DEREGOLAMENTAZIONE: - Rimosse 5.000 regolamentazioni, con 100 miliardi di dollari di risparmi aziendali e un previsto aumento del PIL dell’1% nel terzo e quarto trimestre 2025. - Deregolamentazione dell’energia nucleare: programma pilota per 3 nuovi reattori entro il 4 luglio 2026, con 50 miliardi di dollari di investimenti privati. TARIFFE E RIEQUILIBRIO COMMERCIALE: - Tariffe del 10% sulle importazioni, con 80 miliardi di dollari di entrate, riducendo il deficit commerciale del 5% (da 900 miliardi a 855 miliardi nel 2025). - Tariffe del 25% sulle importazioni tecnologiche cinesi, incentivando 150 miliardi di dollari in produzione interna. SPINTA AL "MADE IN AMERICA": - Aumento della spesa per la difesa di 200 miliardi di dollari, creando 50.000 posti di lavoro manifatturieri. - Uso del Defense Production Act per ridurre la dipendenza da combustibile nucleare importato del 20%. ZONE DI OPPORTUNITÀ RURALE: Allocati 50 miliardi di dollari in incentivi fiscali, di cui 16,5 miliardi per aree rurali, attirando 30 miliardi di dollari in investimenti privati e creando 20.000 posti di lavoro. FEDERALIZZAZIONE DELL’IA: Investiti 500 milioni di dollari, attirando 10 miliardi di dollari in investimenti tecnologici, posizionando gli USA come leader nell’IA. POLITICHE DI CRESCITA INTERNAZIONALE: - Accordi commerciali con Regno Unito e Giappone, aumentando le esportazioni USA di 40 miliardi di dollari. - Supporto alla NATO con 10 miliardi di dollari in aiuti militari, ottenendo 20 miliardi di dollari in accordi commerciali. Politiche Globaliste Le politiche globaliste di Biden hanno avuto un ruolo centrale: Accordi Internazionali: Il rientro nell’Accordo di Parigi ha spinto investimenti in energia pulita, come i 20 miliardi di dollari destinati a ONG (organizzazioni non governative) per progetti climatici. Agenzie Governative: USAID (Agenzia per lo Sviluppo Internazionale) ha avuto obblighi di assegnazione per 30,3 miliardi di dollari nel 2024, spesso per programmi legati a obiettivi globali come il clima e i diritti umani. Legislazione: L’IRA ha stanziato 1,6 trilioni per la transizione energetica, ma i costi reali sono stati superiori, contribuendo al deficit. Diplomazia Diretta: Il supporto alla NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) e accordi commerciali hanno richiesto risorse, come i 95 miliardi di dollari di aiuti a Ucraina, Israele e Indo-Pacifico nel 2024. Conseguenze: Una Traiettoria Insostenibile Eredità di Biden Fattore Dettaglio Impatto Numerico Aumento Debito Da 27,8 a 35 (2020-2024) trilioni di dollari +7,2 trilioni Deficit Annuale 2024 Ultimo anno di Biden 1,8 trilioni Spesa COVID-19 (ARP) American Rescue Plan 2021 1,9 trilioni Inflation Reduction Act Investimenti 1,6 trilioni in energia pulita (costo netto) Interessi Crescita del 34% sul Debito 2024 rispetto al 2023 950 miliardi IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP Le elezioni presidenziali USA del 2024 hanno visto Donald Trump (Repubblicani) vincere con 312 grandi elettori contro i 226 di Kamala Harris (Democratici), conquistando 31 stati contro i 19 dei Democratici, più il Distretto di Columbia (totale 20 entità). La netta differenza nei requisiti di identificazione, con il 65% degli stati Democratici senza obbligo di ID rispetto al 16,1% dei Repubblicani, riflette politiche elettorali contrastanti: i Democratici favoriscono l’accesso al voto, i Repubblicani la sicurezza elettorale. SINTESI Stati Democratici: 13 stati su 20 (65%) non richiedevano un documento d’identità: California, Hawaii, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Vermont, Washington. Stati Repubblicani: 5 stati su 31 (16,1%) non richiedevano ID: Nebraska, Nevada, Pennsylvania, Utah (Pennsylvania solo per nuovi elettori). Il Voter ID è una legge che richiede un documento d’identità per votare, per garantire che solo i cittadini votino. Senza Voter ID, gli immigrati irregolari – 7,2 milioni sotto Biden dal 2020 al 2024 – possono registrarsi al voto usando codici sanitari o numeri di previdenza sociale (2,1 milioni emessi a non cittadini). Questo favorisce i Democratici, non solo per i voti illegali, ma perché più immigrati irregolari aumentano la popolazione negli Stati Democratici, assegnando loro più seggi in Congresso. Ridurre gli irregolari nelle liste elettorali farebbe perdere ai Democratici fino a 20 seggi alla Camera, minando la loro influenza. Intervistiamo Trump per chiarire il suo punto di vista, usando dati verificati, con un linguaggio chiaro per un europeo. Perché il Voter ID è cruciale per la democrazia, Presidente Trump? Senza Voter ID, chiunque può votare: immigrati illegali, gente deceduta, chiunque! Serve un documento – patente, passaporto – per provare la cittadinanza. L’84% degli americani lo vuole, Gallup 2024 lo conferma. Il SAVE Act del 2024 richiede la prova di cittadinanza. È essenziale per elezioni oneste, altrimenti i Democratici rubano i voti. Come fanno gli immigrati illegali a registrarsi per votare? Biden ha fatto entrare 7,2 milioni di irregolari dal 2020, dice il Dipartimento della Sicurezza Interna. Molti ricevono codici sanitari o numeri di previdenza sociale – 2,1 milioni emessi a non cittadini dal 2021, secondo un rapporto DOGE. In Stati senza Voter ID, come California o New York, usano questi documenti per iscriversi alle liste elettorali. È un furto alla democrazia, e il SAVE Act lo fermerà. Perché l’immigrazione illegale favorisce i Democratici? Quei 7,2 milioni si concentrano in Stati Democratici, come California e New York. Più popolazione significa più seggi in Congresso col censimento. Se gli irregolari fossero rimossi dalle liste elettorali, i Democratici perderebbero fino a 20 seggi alla Camera! Inoltre, a New York City, 200.000 irregolari sono costati 5 miliardi nel 2024 per vitto e alloggio. I contribuenti pagano, i Democratici incassano potere. Che ruolo hanno i giudici nominati da Biden? Biden ha messo 200 giudici federali, inclusi 45 d’appello, tutti progressisti. Bloccano espulsioni, come il Titolo 42, tenendo gli irregolari qui. Questo permette loro di restare, registrarsi e influenzare le elezioni. È un sistema truccato per dare ai Democratici un vantaggio sleale. La perdita di 8 milioni di voti per i Democratici nel 2024 è legata a frodi? Kamala Harris ha preso 73,3 milioni di voti, Biden 81,3 nel 2020. Nel 2020 c’erano voti sospetti, forse di irregolari o registrazioni multiple. Nel 2024, con più controlli e il SAVE Act, abbiamo fermato parte di queste frodi. I media, come CNN, non lo dicono perché sono pro-Democratici. È un fatto gravissimo per la democrazia. Perché i Democratici si oppongono al Voter ID? Si oppongono perché perderebbero fino a 20 seggi alla Camera, consolidando la maggioranza repubblicana. Senza Voter ID, gli irregolari votano, dando loro un vantaggio sleale. In Stati come la California, chiedere un documento è addirittura un reato, considerato razzista dalla cultura woke. È una follia che distrugge la democrazia. Qual è il suo piano per fermare questo problema? Voter ID obbligatorio in ogni Stato, espulsioni immediate per gli irregolari, e stop al conteggio degli irregolari nel censimento per assegnare seggi. Gli irregolari nelle liste elettorali sono una minaccia gravissima. La Federation for American Immigration Reform dice che ci sono 18,6 milioni di irregolari nel 2024: questo deve finire. Gli americani meritano elezioni pulite. Presidente Trump, quali sono i problemi con le voting machine? Le voting machine, come Dominion, sono inaffidabili. Un esempio è l’errore del 22 maggio 2024 a DeKalb County, Georgia, dove il 74% dei voti del vincitore è stato cancellato, corretto solo con un riconteggio manuale. Questo dimostra che sono vulnerabili e non trasparenti. Dominion ed Election Systems & Software controllano oltre l’80% del mercato USA, creando rischi di manipolazione. Tulsi Gabbard ha confermato che queste macchine possono essere hackerate. C’è un legame con Soros? Sì, George Soros influenza indirettamente tramite Lord Malloch- Brown, ex chairman di Smartmatic, fotografato con lui. Le Open Society Foundations di Soros hanno versato 128,5 milioni di dollari ai Democratici nel 2022, 90 milioni a ONG a Bruxelles e 20 milioni in investimenti immobiliari in Venezuela nel 1998, rafforzando l’agenda democratica. Dove sono usate queste macchine, oltre gli Stati Uniti? Venezuela: Smartmatic fino al 2017, con software ancora in uso. Filippine: Smartmatic per le elezioni 2010-2016. Canada: Dominion per elezioni federali e locali. Regno Unito: Smartmatic a Londra nel 2020. Negli Stati Uniti, Dominion è utilizzata in 28 stati, per un totale di 343 seggi elettorali, con un massiccio impiego in California (54 seggi), dove copre la maggior parte delle contee, rendendo lo stato un caso emblematico di dipendenza da queste tecnologie. Gli stati sono: Stati Democratici (14): California (54), Colorado (10), Connecticut (7), Delaware (3), Hawaii (4), Illinois (19), Maryland (10), Massachusetts (11), Nevada (6), New Jersey (14), New Mexico (5), New York (28), Oregon (8), Washington (12). Stati Repubblicani (14): Alabama (9), Alaska (3), Arizona (11), Florida (30), Georgia (16), Idaho (4), Indiana (11), Iowa (6), Kansas (6), Kentucky (8), Missouri (10), Montana (4), Tennessee (11), Texas (40). Smartmatic è limitata a Los Angeles County, California. Perché i Democratici si oppongono al Voter ID? I Democratici vogliono favorire i clandestini, nonostante lo neghino. Media come NBC News sostengono che il Voter ID escluderebbe il 10% degli elettori legittimi, circa 21 milioni, soprattutto minoranze, anziani e poveri. La loro opposizione, senza proporre ID gratuiti, è sospetta e percepita come un modo per mantenere vulnerabilità elettorali. Qual è la sua soluzione? Voter ID, schede cartacee, voto in un solo giorno e conteggio manuale. È l’unico modo per garantire elezioni sicure e trasparenti. VARESEMESE - 23 22 FOCUS Vincitore Stati Totali Senza ID % Senza ID Democratici 20 13 65% Repubblicani 31 5 16,1% Trump contro le Voting Machine Elezioni USA 2024: Requisiti di Identificazione per Stato Il 65% degli stati Democratici non richiede ID, contro il 16,1% dei Repubblicani, evidenziando approcci opposti alle normative elettorali. ELENCO DEGLI STATI DEMOCRATICI SENZA REQUISITO DI ID I 13 stati vinti dai Democratici nel 2024 che non richiedevano un documento d’identità per votare, con i relativi grandi elettori per le elezioni presidenziali e il numero di seggi alla Camera dei Rappresentanti, basati sui dati del censimento 2020 e sui risultati elettorali 2024. California: 54 grandi elettori, 52 seggi alla Camera Hawaii: 4 grandi elettori, 2 seggi alla Camera Illinois: 19 grandi elettori, 17 seggi alla Camera Maine: 4 grandi elettori (3 per Harris, 1 per Trump), 2 seggi alla Camera Maryland: 10 grandi elettori, 8 seggi alla Camera Massachusetts: 11 grandi elettori, 9 seggi alla Camera Minnesota: 10 grandi elettori, 8 seggi alla Camera New Jersey: 14 grandi elettori, 12 seggi alla Camera New Mexico: 5 grandi elettori, 3 seggi alla Camera New York: 28 grandi elettori, 26 seggi alla Camera Oregon: 8 grandi elettori, 6 seggi alla Camera Vermont: 3 grandi elettori, 1 seggio alla Camera Washington: 12 grandi elettori, 10 seggi alla Camera Totale: 162 grandi elettori, 156 seggi alla Camera SINTESI Grandi elettori: I 13 stati senza requisito ID rappresentano 162 dei 226 grandi elettori vinti dai Democratici (71,7%), con la California che contribuisce significativamente (54 elettori). Maine assegna i voti proporzionalmente, con 3 elettori per Harris e 1 per Trump. Seggi alla Camera: I 156 seggi rappresentano il 72,6% dei 215 seggi totali vinti dai Democratici alla Camera nel 2024. La California (52 seggi) e New York (26 seggi) sono i maggiori contributori. LA NECESSITÀ DEL VOTER ID PER PROTEGGERE LA DEMOCRAZIA AMERICANA L’immigrazione illegale, con 7,2 milioni di ingressi sotto Biden, favorisce il voto irregolare tramite codici sanitari, rafforzando i Democratici che per questo non vogliono fermarla, temendo di perdere 20 seggi. FOCUS - VARESEMESE IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP Accuse e Indagini sull’Uso della Firma Automatica di Biden L’autopen, dispositivo che riproduce meccanicamente la firma, è al centro di una controversia che coinvolge l’ex Presidente Joe Biden, accusato di averlo usato per firmare documenti ufficiali senza supervisione personale, sollevando dubbi sulla legalità e sulla sua capacità mentale. Di seguito i punti principali: Accusa principale: Biden avrebbe usato l’autopen per firmare perdoni (es. per il figlio Hunter, membri del comitato del 6 gennaio) e ordini esecutivi (es. finanziamento FAA da 105 miliardi) senza autorizzarli personalmente, come denunciato da Trump, che li definisce “nulli” (BBC). Anomalia nell’uso: Analisi forensi della Heritage Foundation mostrano firme identiche, segno di un uso dell’autopen, suggerendo che lo staff abbia agito al posto di un Biden ritenuto cognitivamente compromesso (AP News). Indagine del Congresso: Il Comitato di Supervisione, guidato da James Comer, ha emesso citazioni per collaboratori della Casa Bianca (Tomasini, Bernal, Williams) e richiesto un’intervista al medico di Biden, Dr. O’Connor, per indagare sul declino mentale (House Oversight Committee). Indagine del DOJ: Il Procuratore dei Perdoni, Ed Martin, sta esaminando i perdoni dell’ultima ora, sospettati di corruzione, per la loro portata senza precedenti. Contesto legale: Un parere del DOJ del 2005 conferma la legalità dell’autopen per firme presidenziali, ma la controversia politica persiste (PolitiFact). Precedenti storici: L’autopen fu usato da Barack Obama per una legge, ma l’ampiezza del suo utilizzo sotto Biden è senza precedenti (Newsweek). VARESEMESE - 25 - VARESEMESE 24 FOCUS FOCUS MERITO CONTRO CULTURA WOKE E GLOBALISMO Presidente Trump perché considera George Soros un nemico? Soros è un miliardario che spende miliardi per un’agenda di sinistra estrema. Ha dato 33 milioni a Black Lives Matter nel 2016 e 150 milioni a gruppi di giustizia razziale nel 2020. Le sue Open Society Foundations vogliono trasformare l’America con confini aperti e caos, attaccando legge e ordine. Lei ha detto che Soros ha influenzato l’accusa contro di lei nel caso di Manhattan. Può spiegare? Il procuratore Alvin Bragg è stato definito “sostenuto da Soros” da me, DeSantis e Greene. Soros finanzia gruppi che appoggiano procuratori progressisti. È un modello: milioni a ONG e advocacy di sinistra influenzano elezioni e decisioni giudiziarie, manipolando il nostro sistema democratico. Soros dichiara di non finanziare direttamente i partiti politici. Come risponde? Non finanziano partiti per legge, ma i loro soldi vanno a gruppi come il Center for American Progress (5,8 milioni) e l’ACLU (27,7 milioni tra 2009-2014). Questi fanno advocacy, mobilitano elettori, influenzano l’opinione pubblica. È un gioco indiretto per spostare l’America a sinistra. Soros stesso sostiene i democratici. Alcuni dicono che le accuse contro Soros sono antisemite. Come risponde? Sciocchezze. La sinistra usa questa carta per zittire le critiche. Parlo di fatti: Soros spende miliardi per un’agenda che danneggia l’America. È stato accusato di finanziare proteste anti-Kavanaugh e carovane di migranti. Non dico che tutto sia vero, ma la sua influenza è reale e pericolosa. Può fornire esempi specifici dell’influenza di Soros sulle elezioni? Nel 2021, l’Open Society Policy Center ha donato 140 milioni a gruppi attivi prima delle midterm 2022. Nel 2023, 450.000 dollari a “A Better Wisconsin Together Inc.” e 75.000 a “AAPI Victory Power Fund” per impegno civico. Questi gruppi combattono la soppressione del voto, favorendo i democratici. È interferenza mascherata da filantropia. Soros dice di promuovere democrazia e diritti umani. Non è condivisibile? Democrazia? È una facciata. Finanziare gruppi che indeboliscono la polizia, aprono i confini e promuovono ideologie radicali crea divisione, non democrazia. Nel 2020, ha dato 70 milioni per riforme penali e formazione politica. Questo è controllo del dibattito, non aiuto. Io voglio un’America forte, non il suo esperimento sociale. Qual è il suo messaggio finale su Soros? Soros è un uomo potente con un’agenda chiara: cambiare l’America secondo la sua visione. Le sue Open Society Foundations finanziano caos e ideologie di sinistra. Io combatto per la sovranità e i valori americani. Soros è l’opposto. La gente deve vedere chi tira i fili. George Soros il nemico Presidente Trump, perché la meritocrazia è fondamentale per l’America? È tutto. Il sogno americano dice: sei il migliore, vinci. Non importa chi sei – bianco, nero, asiatico – contano i tuoi risultati, il tuo talento. Senza competizione, l’America è finita. Cosa non va nella cultura woke? È tossica. Sostituisce il merito con la razza, il duro lavoro con le quote. Le DEI, la CRT? Spazzatura che divide. Creano gerarchie basate sull’identità, non sulla competenza. È un attacco al sogno americano. Come si manifesta questo nelle scuole? Un disastro. Le università spingono CRT, ammissioni truccate per la diversità. Alla Thomas Jefferson High School, una lotteria ha penalizzato studenti bravi per favorire la razza. È un tradimento del merito. E nelle aziende, come Silicon Valley? Silicon Valley è una prigione woke. Se sei conservatore, sei fuori. Il politicamente corretto uccide la libertà di parola e l’innovazione. Le aziende devono puntare sul talento, non sulle quote o la razza. Parlando di libertà di parola, come la woke la limita? È una dittatura. Non ti conformi? Ti cancellano. In aziende e università, dire la verità o essere conservatore ti costa il posto. È censura pura, anti-americana. Lei collega il globalismo alla perdita di posti di lavoro. Può spiegare? Il globalismo distrugge i lavoratori americani. Accordi come il NAFTA, spinti da élite woke, hanno fatto perdere 985.000 posti manifatturieri tra il ’99 e il 2011 per la competizione con la Cina. Questo non è merito, è un furto. Qual è il ruolo delle ONG in tutto questo? Le ONG sono pedine delle élite globaliste. Prendono miliardi – come i 20 miliardi per l’energia pulita – e spingono politiche woke e globaliste con i democratici. Mettono il mondo davanti all’America, non il talento. Cosa ha fatto per fermare queste tendenze? Ho eliminato le DEI dal governo, bandito la CRT dalle scuole, tagliato fondi alle università woke. Ho combattuto accordi globalisti che ammazzano i nostri lavoratori. Voglio un’America dove vince il merito. Quali sono i rischi di anteporre razza o globalismo al merito? Un sistema marcio. Burocrati e politici decidono chi vince, non il talento. La woke e il globalismo uccidono la crescita e il sogno americano. È la strada per il declino. Qual è la sua visione per il futuro? Un’America dove il talento regna. Basta quote, censura, globalismo. Conti solo per cosa produci. Merito, competizione, crescita: questo è il sogno americano, e lo riporteremo. Lo Scandalo dell’Autopen? Gli ex democratici nel governo Trump Nel 2025, ex democratici come Tulsi Gabbard, Robert F. Kennedy Jr., Scott Bessent ed Elon Musk ricoprono ruoli chiave nell’amministrazione Trump, in intelligence, salute, tesoro e consulenza. La loro uscita dal Partito Democratico riflette la sua radicalizzazione, militarismo e dipendenza da élite come George Soros, che li ha emarginati. Persecuzioni e divergenze ideologiche li hanno spinti verso Trump, evidenziando una crisi politica profonda. TULSI GABBARD, L aureata in Business Administration, veterana in Iraq e rappresentante USA (2013-2021), è Direttrice del National Intelligence. Esperta in politica estera, nota per il carisma e l’opposizione alle guerre, ha lasciato i democratici nel 2022, definendoli un’“élite di guerrafondai”, dopo aver subito controlli aeroportuali, blocchi ai documenti e accuse di essere un “asset russo”. ROBERT F. KENNEDY JR., laureato ad Harvard con Juris Doctor a Virginia, avvocato ambientalista e fondatore della Waterkeeper Alliance, è Segretario alla Salute. Litigator esperto e attivista per la trasparenza, è stato escluso dalle primarie 2024, accusato di cospirazionismo, spingendolo a endorsare Trump. SCOTT BESSENT, laureato in Economia a Yale, ex CIO del Soros Fund e fondatore di Key Square Capital, è Segretario al Tesoro. Macroeconomista di spicco, si è allontanato da Soros per divergenze ideologiche, allineandosi con Trump senza persecuzioni dirette. ELON MUSK , con lauree in Fisica ed Economia, fondatore di Tesla, SpaceX e X Corp, è consulente per l’efficienza governativa. Visionario in tecnologia, ha criticato censura e regolamentazioni democratiche. Tesla ha subito indagini e tagli ai sussidi sotto Biden. IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP IL PUNTO DI VISTA DI TRUMP VARESEMESE - 27 - VARESEMESE 26 FOCUS FOCUS Trump vede l’Europa come dominata da forze democratiche e progressiste, legate a Biden e al Partito Democratico. I leader di sinistra, i “Volenterosi”, sono in opposizione al repubblicano Trump. I 27 Stati membri dell’Unione Europea sono divisi in due gruppi in base alla vicinanza politica al Partito Democratico o al Partito Repubblicano, secondo l’orientamento dei governi al 24 maggio 2025. I governi progressisti, che sostengono welfare, clima e aiuti all’Ucraina (es. Francia di Macron), sono vicini ai Democratici. I governi conservatori, più cauti sull’Ucraina, sono associati ai Repubblicani. Gli Stati sono ordinati per popolazione decrescente (dati 2022, ~448 milioni totali) e includono il PIL nominale (proiezioni 2025, ~19,99 trilioni USD). Le Open Society Foundations (OSF) operano in Germania con un ufficio a Berlino dal 2018, con circa il 10% del budget globale (oltre 1 miliardo di dollari). Finanziano l’European Roma Institute for Arts and Culture (100 milioni di euro fino al 2030), la Civil Liberties Union for Europe, media indipendenti, accesso equo ai vaccini e il programma “Migration and Inclusion” per i rifugiati. Supportano temi progressisti (giustizia sociale, diritti umani, cambiamento climatico) allineati all’SPD, influenzando indirettamente il dibattito pubblico senza finanziare direttamente il partito. Dal 2010, hanno investito 500 milioni di euro in Europa. Nel 2023, l’80% dei 180 dipendenti di Berlino è stato licenziato La presenza di Soros in Germania come hub europeo per la Open Society Foundation Ucraina: la pace è “economica” Trump cerca la pace in Ucraina con incentivi economici, ostacolati dall’Europa Gli incentivi economici di Donald Trump mirano alla pace in Ucraina. Ha negoziato con Kiev lo scambio di armi per l’accesso alle terre rare (Reuters, 7 marzo 2025) e offerto a Putin l’allentamento delle sanzioni energetiche russe e progetti congiunti (Euronews, febbraio 2025). L’Europa, guidata da Francia, Germania e Regno Unito (i “Volenterosi”), ostacola questo piano con il 17º pacchetto di sanzioni contro la Russia, imposto dopo una chiamata Trump-Putin (Reuters, 19 maggio 2025), e il bando di 189 navi della flotta ombra di Putin (Guardian, 21 maggio 2025). Trump ha risposto minacciando dazi del 50% sulle merci UE dal 1° giugno 2025 (Al Jazeera, 24 maggio 2025). Le sanzioni europee bloccano i negoziati, e i dazi rischiano una guerra commerciale che economie fragili come quella tedesca non reggerebbero (Bloomberg, 23 maggio 2025), prolungando il conflitto e isolando l’UE. STATI UE PER VICINANZA POLITICA, POPOLAZIONE E PIL GRUPPO 1: VICINI AL PARTITO DEMOCRATICO (SOCIALISTI/PROGRESSISTI) Stato Pop. (mln) PIL (mld USD) Pos. Pop. Pos. PIL Note politiche e Ucraina Germania 83,2 4.856,0 1 1 SPD-Verdi-FDP, sostiene Ucraina. Francia 67,8 3.243,0 2 2 Renaissance, propone truppe di pace. Spagna 47,4 1.558,0 4 4 PSOE-Sumar, no truppe. Polonia 37,8 904,0 5 6 Coalizione Civica, no truppe. Romania 19,4 389,0 7 11 PSD-PNL-UDMR, sostiene Ucraina. Portogallo 10,3 311,0 12 14 Partito Socialista, sostiene Ucraina. Danimarca 5,8 412,0 19 10 Socialdemocratico, aperto a missioni pace. Slovacchia 5,4 148,0 20 18 Smer-Hlas, sostegno moderato. Lituania 2,8 85,0 23 20 Socialdemocratico, forte sostegno. Slovenia 2,1 78,0 24 21 Movimento Libertà, sostiene Ucraina. Lettonia 1,9 50,0 25 23 Progressisti-Verdi, sostiene Ucraina. Estonia 1,3 45,0 26 24 Socialdemocratico, forte sostegno. Malta 0,5 22,0 27 27 Laburista, sostiene Ucraina. GRUPPO 2: VICINI AL PARTITO REPUBBLICANO (CONSERVATORI/DESTRA) Stato Pop. (mln) PIL (mld USD) Pos. Pop. Pos. PIL Note politiche e Ucraina Italia 59,0 2.423,0 3 3 Fratelli d’Italia-Lega, no truppe. Paesi Bassi 17,5 1.080,0 6 5 PVV, cauta su escalation. Belgio 11,6