III a B. M. S. [ABBA BAAB CDE CDE] Nel cortiletto della trattoria trasteverina (sul tetto i piccioni indecenti tubano pochi suoni rimbalzano imprevisti dalla via) mi sento vuoto: usuali le afflizioni altrui non mi interessano, la mia mi annoia ancora più (che sia un sintomo anche questo?). Le occasioni ogni volta si perdono, se anche quest’estate romana in noi si impasta di pioppi infastidita e di moschine. Spengo gli occhi, mi adagio sulle panche e già dentro di me sbocca nefasta voluttuosa la vena della fine.