FIRENZE UNIVERSITY PRES S Alfredo Serrai Gabriel Naudé, Helluo Librorum , e l’ Advis pour dresser une bibliothèque BIBLIOTECHE & BIBLIOTECARI / LIBRARIES & LIBRARIANS ISSN 2612-7709 (PRINT) - ISSN 2704-5889 (ONLINE) – 5 – BIBLIOTECHE & BIBLIOTECARI / LIBRARIES & LIBRARIANS Editor-in-Chief Mauro Guerrini, University of Florence, Italy Scientific Board Carlo Bianchini, University of Pavia, Italy Andrea Capaccioni, University of Perugia, Italy Gianfranco Crupi, University of Rome La Sapienza, Italy Tom Delsey, University of Ottawa, Canada Graziano Ruffini, University of Florence, Italy Alberto Salarelli, University of Parma, Italy José Luis Gonzalo Sánchez-Molero, Complutense University of Madrid, Spain Lucia Sardo, University of Bologna, Italy Giovanni Solimine, University of Rome La Sapienza, Italy Alfredo Serrai Gabriel Naudé, Helluo Librorum , e l’ Advis pour dresser une bibliothèque a cura di Fiammetta Sabba Lucia Sardo FIRENZE UNIVERSITY PRESS 2021 Gabriel Naudé, Helluo Librorum , e l’ Advis pour dresser une bibliothèque / Alfredo Serrai ; a cura di Fiammetta Sabba, Lucia Sardo. – Firenze : Firenze University Press, 2021. (Biblioteche & Bibliotecari / Libraries & librarians ; 5) https://www.fupress.com/isbn/9788855181877 ISSN 2612-7709 (print) ISSN 2704-5889 (online) ISBN 978-88-5518-186-0 (print) ISBN 978-88-5518-187-7 (PDF) ISBN 978-88-5518-188-4 (EPUB) ISBN 978-88-5518-189-1 (XML) DOI 10.36253/978-88-5518-187-7 Graphic design: Alberto Pizarro Fernández, Lettera Meccanica SRLs Front cover: Claude Mellan, Portrait of Gabriel Naudé – The Metropolitan Museum of Art, New York, Harris Brisbane Dick Fund, 1941. FUP Best Practice in Scholarly Publishing (DOI https://doi.org/10.36253/fup_best_practice) All publications are submitted to an external refereeing process under the responsibility of the FUP Editorial Board and the Scientific Boards of the series. The works published are evaluated and approved by the Editorial Board of the publishing house, and must be compliant with the Peer review policy, the Open Access, Copyright and Licensing policy and the Publication Ethics and Complaint policy. Firenze University Press Editorial Board M. Garzaniti (Editor-in-Chief), M.E. Alberti, F. Arrigoni, M. Boddi, R. Casalbuoni, F. Ciampi, A. Dolfi, R. Ferrise, P. Guarnieri, A. Lambertini, R. Lanfredini, P. Lo Nostro, G. Mari, A. Mariani, P.M. Mariano, S. Marinai, R. Minuti, P. Nanni, A. Novelli, A. Orlandi, A. Perulli, G. Pratesi, O. Roselli. The online digital edition is published in Open Access on www.fupress.com. Content license: the present work is released under Creative Commons Attribution 4.0 International license (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode). This license allows you to share any part of the work by any means and format, modify it for any purpose, including commercial, as long as appropriate credit is given to the author, any changes made to the work are indicated and a URL link is provided to the license. Metadata license: all the metadata are released under the Public Domain Dedication license (CC0 1.0 Universal: https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/legalcode). © 2021 Author(s) Published by Firenze University Press Firenze University Press Università degli Studi di Firenze via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy www.fupress.com This book is printed on acid-free paper Printed in Italy Per l’undicesimo anno di mio figlio Ascanio, novembre 2020 Sommario Introduzione 9 Profilo biografico ed erudito di Gabriel Naudé 21 Prime edizioni antiche dello Advis 35 ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE TRADUZIONE ITALIANA I. Ci si deve interessare all’allestimento ed all’ordinamento di una Biblioteca, e perché 44 II. Come informarsi e cosa sapere sull’allestimento di una Biblioteca 47 III. La quantità di libri che vi si debba mettere 49 IV. Di che qualità e natura devono essere 52 V. Con quali mezzi si possano procurare i libri 72 VI. La disposizione dei luoghi in cui li si deve conservare 78 VII. L’ordine che conviene dare loro 80 VIII. L’ornamento e la decorazione che vi si devono apportare 83 IX. Quale debba essere lo scopo principale di questa Biblioteca 85 Considerazioni finali 91 Bibliografia 95 Indice dei nomi 97 FUP Best Practice in Scholarly Publishing (DOI 10.36253/fup_best_practice) Alfredo Serrai, Gabriel Naudé, Helluo Librorum , e l’ Advis pour dresser une bibliothèque, © 2021 Author(s), content CC BY 4.0 International, metadata CC0 1.0 Universal, published by Firenze University Press (www. fupress.com) ISSN 2704-5889 (online), ISBN 978-88-5518-187-7 (PDF), DOI 10.36253/978-88-5518-187-7 Introduzione * Lo studio e la conoscenza dello Advis pour dresser une bibliothèque di Gabriel Naudé sono ancora utili oggi per mettere a fuoco una questione centrale, quella che dipende, sia dalla esatta percezione della realtà bibliotecaria che a favore di una sua autentica comprensione: in altre parole, della intelligenza del rapporto che la Biblioteca ha con i libri e i documenti che la costituiscono, dal momento che questi rappresentano le fonti e gli strumenti per accedere alla conoscenza, e quindi, in sostanza, alla totalità ed alle singole parti del sapere. Al di fuori di un complesso o di un aggregato che racchiuda le varie conoscenze accessibili, non si può immaginare una generale copertura, o meglio una visione globale delle scienze e della cultura, ossia delle varie fonti e dei prodotti del sapere, delle ri- spettive competenze, e dei singoli oggetti ed aspetti implicati nell’apprendere, nell’indagare, nel percepire, e nel giudicare, altrimenti detto nel conoscere. La globalità di ciò che è stato pensato, creato, o immaginato non dispone, infatti, di una rappresentazione più fedele, più appropriata, e più efficace di quella contenuta nelle presenze testuali delineate e racchiuse nei volumi di una grande biblioteca. Per Naudé, le linee dei problemi cui abbiamo accennato rappresentano esat- tamente la sostanza, il significato, ed il valore di una collezione libraria, sempre che questa sia in grado di rispecchiare e la sostanza informativa e il corrispon- dente contenuto di verità, vuoi in rapporto alle singole conoscenze come in re- lazione ai processi di apprendimento e di accertamento del sapere. La verità è * Ringrazio Fiammetta Sabba e Lucia Sardo dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna per la puntuale curatela del testo, della bibliografia finale e dell’indice dei nomi. Alfredo Serrai, alfredo.serrai@libero.it Fiammetta Sabba, University of Bologna, Italy, fiammetta.sabba@unibo.it, 0000-0002-9786-6825 Lucia Sardo, University of Bologna, Italy, lucia.sardo@unibo.it, 0000-0001-6480-759X FUP Best Practice in Scholarly Publishing (DOI 10.36253/fup_best_practice) Alfredo Serrai, Gabriel Naudé, Helluo Librorum , e l’ Advis pour dresser une bibliothèque, Fiammetta Sabba, Lucia Sardo (edited by), © 2021 Author(s), content CC BY 4.0 International, metadata CC0 1.0 Universal, published by Firenze University Press (www.fupress.com) ISSN 2704-5889 (online), ISBN 978-88-5518- 187-7 (PDF), DOI 10.36253/978-88-5518-187-7 GABRIEL NAUDÉ, HELLUO LIBRORUM , E L’ ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE 10 comunque non solo l’unica figlia legittima, ma il fulcro centrale dei percorsi di una ricerca che sia finalizzata ad un conoscere, che può essere autentico solo in quanto punta a conseguire traguardi e risultati corretti, onesti, e verificabili. In un periodo postrinascimentale di grande ed intenso turbamento, oltre che religioso e confessionale anche filosofico e metafisico, nel quale le stesse in- dagini di natura scientifica – mancando ancora di adeguati strumenti, sia teori- ci che sperimentali per la convalida e la verifica – non riuscivano ad imporre le proprie strutture concettuali, Naudé, mantenendosi in un atteggiamento sia di prudenza che di scetticismo, se da un lato si colloca nell’area delle certezze uffi- ciali, dall’altro si impegna comunque tuttavia, con vigore e risolutezza, a com- battere le truffe ideologiche, le esaltazioni magiche, ed i sofismi truffaldini. In questi atteggiamenti, insieme etici e gnoseologici, va considerato e deve essere valutato il senso della presentazione e della guida naudeana alla biblioteca: al di là delle elaborazioni successive, è qui, infatti, il vero centro del messaggio di veri- tà trasmesso dalla operetta composta da Naudé, è questa l’idea in filigrana della sua tenace difesa della scienza, ossia di quel conoscere genuino le cui cause, me- te, e bersaglio costituiscono l’osservanza, il frutto, ed il raggiungimento di una verità che, per essere tale, deve risultare libera non solo da inganni, da trucchi, e da manipolazioni, ma anche da interessi deviati, artefatti, subdoli, o speciosi. In questa schietta ed autentica religione del vero, professata strenuamente ed implacabilmente già dal giovane Naudé, risiedono non solo l’importanza del suo messaggio teoretico, ma la sua grandezza ideologica, oltre che la sua utilità educativa e di esempio, sia morale come esistenziale. A parere di Naudé, un giudizio che sia insieme utile e salutare può scaturire solamente da indagini che risultino estese ed oneste fino a divenire di portata e di valore universali. La verità nasce, ovviamente, dalla ricerca, ma anche dai confronti, e, soprattutto, dall’evitare non solo gli errori, le manipolazioni, e le truffe interessate, ma anche gli inganni inconsapevoli, oltre che, ancora, i par- ti speculativi e le deviazioni provocate dalle ingenuità e dalla superficialità. In questo senso, ed in un siffatto orizzonte di moralità e di ricerca della verità, an- zitutto in quanto rifiuto dell’errore, si colloca la autentica dimensione della sta- tura intellettuale ed etica dello Advis di Gabriel Naudé. Sul piano disciplinare lo Advis rappresenta certamente, insieme, l’atto di na- scita sia della disciplina Biblioteconomia sia, come vedremo, anche della disci- plina Bibliografia. Ma la sua importanza non si limita a questa primogenitura: essa è, prima dell’Illuminismo settecentesco, una certificazione, e un atto di fede e di coraggio nelle capacità della ragione e nelle potenzialità delle indagi- ni scientifiche. Queste ultime risultano essere imparziali ed oggettive quando vengano applicate sia ad indagare la realtà del mondo che quella delle proprie capacità e degli stimoli al proprio progredire, sempre che queste mantengano quel particolare e specifico atteggiamento mentale di chi è risolutamente deciso ad evitare così gli imbrogli altrui come gli autoinganni, onde porsi in grado di attingere, infallibilmente ed instancabilmente, soltanto i traguardi della verità. In una tale visione del mondo, una biblioteca adeguatamente composta e ordi- nata viene a rappresentare, secondo Naudé, non solamente il deposito e la testi- 11 INTRODUZIONE monianza della scienza, della storia, e della cultura, ma il baluardo stesso della verità e della civiltà, in quanto contiene le esperienze, le indagini, gli errori, ma comunque anche i labirinti ed i percorsi mentali delle generazioni che ci hanno preceduto. In questa visione programmatica, le indicazioni bibliotecarie nau- deane non hanno solo il carattere di un manuale tecnico e pratico per l’allesti- mento e la conduzione di una biblioteca, quanto, inoltre, la natura di una guida attraverso il mondo di quegli autori, del suo tempo e di ogni tempo passato, che abbiano pubblicato itinerari di ricerca eruditi o scientifici, filosofici o letterari, in ogni caso sempre e comunque latori e consiglieri di acquisizioni intellettuali oggettive e razionali, quindi contributori ed estensori del patrimonio delle ve- rità accertabili e fruibili. Nella concezione naudeana, la biblioteca, ovviamente, non si caratterizza nella prospettiva, nelle funzioni, e, complessivamente, nella realizzazione e nel significato dell’istituzione bibliotecaria quale è venuta a configurarsi e a realiz- zarsi nei secoli successivi, e in particolare nel secolo scorso e nell’attuale. Mutate le condizioni sociali elitarie del Seicento, sono venute meno pro- gressivamente, fra l’altro, anche le aspirazioni personali e famigliari indiriz- zate verso la costituzione e l’ampliamento di raccolte librarie personali, che, abitualmente e generalmente, non risultavano più orientate quali strumenti di arricchimento culturale ma, piuttosto, spesso, quali occasioni di collezio- nismo di natura antiquaria o bibliologica, vuoi nel senso della antichità di rari cimeli manoscritti o di opere condannate, ovvero della preziosità di vo- lumi illustrati o riccamente rilegati, oppure distintisi in seguito al possesso di precedenti illustri appartenenze. Col tempo, venuta progressivamente me- no la bibliofilia in quanto vanto e gusto di classi agiate, i libri e le loro raccol- te assunsero una dimensione utilitaristica, educativa e strumentale, mentre la stessa editoria si estendeva e si specializzava nel soddisfare le esigenze sia dello svago che del commercio librario, oppure si applicava a soddisfare i fini educativi e scolastici di massa. Mentre le biblioteche antiche, inquadrate simbolicamente non solo quali memorie storiche di un gruppo umano ma quali depositi della sua storia e della sua civiltà, si collocavano in un ambito quasi sacrale, le raccolte librarie rinasci- mentali, o più precisamente quelle che troviamo poi configurate sulla linea degli ideali di Naudé, non erano diventate più la testimonianza e la rappresentazio- ne dello stato del sapere tradizionale, ma quelle della sostanza e del progresso della scienza viva ed autenticamente fondata, ossia dei principi e delle modalità della conoscenza razionale e scientifica della realtà. È proprio attraverso i cano- ni della concezione naudeana che oggi possiamo ispirarci e ritrovare una guida sapiente per la costruzione, il mantenimento, e la consultazione delle memorie registrate, una guida cioè orientata sulla linea del riscatto e della salvezza così delle raccolte librarie antiche come di quelle che, via via, lo stanno diventando. L’insegnamento biblioteconomico e bibliografico naudeano non va quindi con- siderato ed illustrato solamente come uno degli episodi della storia bibliotecaria, ma quale guida ed orientamento mentale essenzialmente formativo, e prezio- so, in quanto ancora utile per riesaminare e rifecondare lo studio ed il rapporto GABRIEL NAUDÉ, HELLUO LIBRORUM , E L’ ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE 12 tra le edizioni del passato, quelle del presente, e quelle del futuro, nell’ambito di quella indagine e di quella mediazione conoscitiva che, in sostanza, sono la radice stessa non solo della realtà intrinsecamente ontologica delle funzioni bi- bliotecarie ma del significato e della validità di una loro legittimazione. Questa autenticazione culturale non riguarda solamente la giustificazione culturale e civile della realtà bibliotecaria, ma comporta anche che vi si impianti quel suo proprio genuino fondamento intellettuale che va a riflettersi e a radicarsi nelle essenze della sfera erudita, di quella scientifica, e di quella formativa ed etica dei bibliotecari, ossia di coloro che hanno e che avranno la responsabilità di do- ver impiantare, governare, e gestire i fondi librari, scelti e coordinati in armo- nia con la struttura culturale, ideologica, e scientifica della biblioteca. In altre parole, il difficile impegno dei responsabili di una raccolta libraria sarà sempre ed inevitabilmente quello di documentare, con competenza e verità, la storia e il presente in quanto proiettati in un futuro mutevole e sicuramente, per lo più, imprevedibile. Se confrontiamo la sequenza delle centinaia di personaggi citati da Naudé – quali rappresentanti, a suo tempo, della scienza, della cultura, ma, soprattutto, quali testimoni della ricerca della verità – con le offerte culturali propinate dal- la maggioranza degli attuali circuiti bibliotecari, ci rendiamo immediatamente conto della povertà, della superficialità, dell’improvvisazione, e, sostanzialmen- te, della inadeguatezza delle competenze e del panorama bibliotecario corren- te; ciò si verifica, in particolare, quando lo stesso venga messo in rapporto con la ricchezza, la complessità, e la estrema fuggevolezza e variabilità della realtà informativa e di quella degli eventi, spesso imprevedibili, che caratterizzano e determinano il nostro tempo. Proprio la lista delle più eminenti personalità in- tellettuali del suo tempo e del passato ad esso prossimo, incluse ad esempio le vittime, nel 1572, della notte di San Bartolomeo, contribuisce a testimoniare ed a cementare il vincolo e le connessioni fra la realtà autorale e bibliografica del- lo Advis e la materia di quelle realtà semantiche che danno vita e sostanziano il sapere scientifico che diventa autentico in quanto percorso sicuro e garantito verso l’acquisizione delle certezze e della verità. Non è quindi un caso, inoltre, che la guida naudeana si concluda proprio con la lista dei bibliotecari più signi- ficativi e più rappresentativi di tutta la storia culturale. I bibliotecari, infatti, non rappresentano solamente la componente operativa e gestionale di una bi- blioteca esistente e funzionante, ma ne sono il cervello creatore e la guida, fin dal momento della sua nascita a quello delle sue integrazioni, del suo comple- tamento, delle sue prospettive, e del suo sviluppo. Non è affatto ovvio ritenere, comunque, che al tempo di Naudé la situazione intellettuale si presentasse più povera e semplificata, e quindi più facilmente maneggevole, ad esempio della attuale: dai contrasti e dalle spietate lotte religiose ai dubbi metafisici indotti da un nascente empirismo e da un vivace razionalismo, che si intrecciavano con le formulazioni scettiche provenienti sia del libertinismo che da una corrente di esplicito ateismo caratterizzato da una argomentata e vigorosa propaganda an- tireligiosa. Questo, oltre che trovarsi esposto in forma organica e sistematica, 13 INTRODUZIONE ad esempio, nel celebre Theophrastus redivivus , 1 scaturiva dai ceppi di un rigido aristotelismo, più o meno cristianizzato, che si amalgamava con lo scetticismo greco-romano, e con una innovativa indagine teoretica sulla natura biologica e fisica. Tutto ciò comunque accadeva su due linee, da un lato l’emergente fronte scettico e laico, e, dall’altro, una vivace ed appassionata linea di esaltazione re- ligiosa e pseudomistica, sulla linea, ad esempio, di Pascal e compagni della ab- bazia di Port-Royal. Non mancavano quindi, certamente, anche a quel tempo, le ragioni di una partigianeria, con fondati motivi di scontro, di incertezza, di ostracismo, e di condanna. Per Naudé le biblioteche – e quindi i bibliotecari loro creatori, reggitori, e cu- stodi – dovevano comunque fungere essenzialmente quali testimonianze attive di scienza e di verità. Per sostenere tale ruolo e funzione era necessario, ovviamente, che i bibliotecari padroneggiassero la sostanza dei contributi scritti di coloro che, nelle loro opere, fossero stati altrettali testimoni di competenza, di scienza, e di ve- rità. Di riflesso, le biblioteche, quindi, secondo Naudé, dovevano essere non più – come vengono intese generalmente ora – quali depositi archiviali di testimonianze di pensieri, di opinioni, e di credenze appartenenti solo al passato, bensì strumenti sempre contemporanei di verità, della sua ricerca e di accertamento della stessa, e quindi, inevitabilmente, organi di lotta implacabile nei confronti degli errori, delle superstizioni, e delle menzogne, vuoi antiche come recenti. Una tale funzione di indagine, di selezione, di documentazione, di confronto, e di informazione corretta, secondo Naudé, era stata affidata da sempre proprio alle biblioteche, non solo in quanto depositi scritti della sapienza in astratto, ma quale evidenza intorno alle vicende della storia, e quindi sulle ricerche pertinen- ti alle realtà concomitanti, e sulle loro rispettive verità, quindi sulle loro prove e conferme, e cioè, in sostanza, quali testimonianze di verità e di autenticità. Il pensiero ed il messaggio disciplinare di Gabriel Naudé si collocano in questa fede nella conoscenza e nella ricerca del vero, che egli ha cercato di testimoniare e di difendere con tutto il suo entusiasmo, le sue forze, la sua probità di costumi mentali, e la sua fedeltà all’essenziale, all’autentico, ed al vero. Non si può non riconoscere che in nessun altro dei precedenti autori di testi o di manuali di Biblioteconomia e di Bibliografia, elementari o avanzati, vecchi o recenti, che abbiano preso in esame ed in considerazione lo Advis di Naudé, si incontra una altrettale risoluta e specifica visione etica e filosofica, relativa- mente alla posizione, al ruolo, ed alle funzioni delle biblioteche così come si in- contrano nella ispirata e geniale introduzione del nostro giovane ventisettenne bibliotecario parigino. 2 La sua straordinaria perizia bibliografica unita ad una 1 L’opera, rimasta manoscritta in soli 4 testimoni, fino alla recente prima edizione a stampa – Canziani, Paganini (a cura di) 1981-1982 – si presenta come il manuale di uno gnosticismo, meglio ancora di un ateismo bellicosamente antireligioso, presente non solo nel periodo del libertinismo erudito della prima metà del Seicento, ma, ancora più vivacemente, nella lette- ratura clandestina del primo Settecento. Una veloce sintesi espositiva in Bianchi 1988. 2 Un’eccezione va fatta per un autore che, pur essendo di estrazione filosofica, ha colto esatta- mente il profilo ‘bibliotecario’ di Naudé e i suoi specifici interessi, sia in quanto ordinatore GABRIEL NAUDÉ, HELLUO LIBRORUM , E L’ ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE 14 sfrenata passione per i libri non erano state per Naudé – Helluo Librorum – sol- tanto l’evidenza di un amore intellettuale di natura interiore; ma, dal momento che le idee non possono venir disgiunte dai loro contenitori, ossia dai testi che le racchiudono, quella passione non poteva non accompagnarsi anche alla ricerca ed al possesso dei volumi che fisicamente erano sia la causa che la testimonianza di quei suoi specifici ed insaziabili appetiti librari. Sappiamo, ad esempio, e ne abbiamo evidenza documentaria, che nel suo soggiorno romano Naudé aveva raccolto circa 3000 volumi, mentre la biblioteca che aveva costituito poi a Pa- rigi superava le 3500 unità. Non stupisce quindi che Naudé, giudicato, ai suoi tempi, il più grande e famoso esperto librario d’Europa, fosse stato in grado di raggruppare e di ordinare per conto del cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, ministro di Luigi XIV, nella sua nuova e appena istituita Biblioteca Mazzarina una collezione selezionata di circa 40000 volumi. Sulla natura umana e psicologica di Naudé abbiamo una serie di testimonian- ze da parte dei suoi amici. Piuttosto gustosa è quella che proviene da una serie di colloqui confidenziali – pubblicati con il titolo di Naudeana et Patiniana 3 – che egli ebbe con Guy Patin (1601-1672), decano della Facoltà di Medicina di Parigi, e dei quali si ha testimonianza in un volume pubblicato, in 2. edizione nientemeno che dal filosofo e polemista Pierre Bayle (1647-1706). Vi si passano in rassegna decine e decine di personalità politiche e letterarie dell’ambiente ita- liano, e in particolare di quello romano, esprimendo pareri strettamente perso- nali, talvolta poco ortodossi e per niente ufficiali. Come esempio basti, per tutti, il seguente giudizio che in quelle lettere Naudé dà sugli Italiani: L’Italie est un pais de fourberie & de superstition; les uns n’y croyent pas assez, les autres y croyent trop, & à toute heure sans raison & sans verité on y suppose des miracles (p. 104). Les Italiens sont assez bonnes gens, hormis qu’ils sont vindicatifs & traitres. La vengeance & la trahison sont les pechez des Italiens & des Orientaux. [...] Comme ils ont beaucoup d’esprit, ils ne vous offenseront jamais: mais aussi ne vous pardonneront ils pas si vous les offensez, pas même après cinquante ans (p. 110). La più ampia bibliografia delle opere di Naudé si trova nell’opera, dal titolo Tumulus – esposta più avanti – riunita, e pubblicata in sua memoria, per merito del suo più fedele allievo e continuatore scientifico e didattico, così sul piano generalmente bibliografico come su quello di storia delle biblioteche. Si tratta di Louis Jacob De Saint-Charles (1608-1670), entrato nell’Ordine carmelita- del sapere che come organizzatore di biblioteche; si tratta di Lorenzo Bianchi, in partico- lare in Bianchi 1993. Bianchi così esordisce nel proprio saggio intitolato Per una biblioteca libertina: Gabriel Naudé e Charles Sorel: «L’interesse e l’attenzione che alcuni autori vicini all’ambiente del “libertinage érudit” mostrano per l’organizzazione del sapere e della cultu- ra è probabilmente uno degli aspetti che meglio rivelano la sensibilità di questi pensatori per i cambiamenti e le novità che si affermano nel XVII secolo». 3 Naudé, Patin 1703. 15 INTRODUZIONE no, e bibliotecario presso alcune cospicue famiglie nobili. 4 Allievo e amico di Naudé, otto anni più giovane di lui, Jacob venne sollecitato, guidato, e consi- gliato da Naudé stesso nella realizzazione di una serie di importanti imprese bibliografiche. Il primo repertorio bibliografico pubblicato da Jacob, dietro esplicito consiglio di Naudé, era stato la Bibliotheca Pontificia , un prontuario di 491 pagine, pubblicato a Lione nel 1643, che elenca in ordine alfabetico tut- ti i pontefici, con la lista delle loro opere a stampa e manoscritte, seguiti, in or- dine alfabetico, dai nomi dei 1500 autori che ne avessero comunque trattato. 5 Inoltre, una delle sue maggiori imprese bibliografiche, iniziata nel 1638, ma andata perduta, era una Bibliotheque Vniverselle de tous les Autheurs de France, qui ont escrits en quelque sorte de sciences et de langues que ce soit , in 4 volumi in folio, due per le opere latine e due per le francesi, che, probabilmente non fi- nita, non venne mai pubblicata. A Jacob si devono, inoltre, non solo la prima bibliografia nazionale corrente dei libri pubblicati sia a Parigi che in Francia, e cioè la Bibliographia Parisina 6 e la Bibliographia Gallica , 7 ma anche, nel 1644, il notevolissimo Traicté des plus belles Bibliothèques publiques et particulières [...] dans le monde , volume, di quasi 800 pagine, che, seppur incompleto, fornisce un resoconto relativo ad oltre mille biblioteche, pubbliche e private, di buona parte dell’Europa. 8 La circostanza che la pubblicazione sulle biblioteche di tutto il mondo fos- se stata venduta insieme alla ristampa, quasi identica rispetto alla prima, nel 1644, dello Advis pour dresser une bibliothèque , lascia autorevolmente supporre che anche la cosiddetta seconda edizione dello Advis debba attribuirsi alle cure dello stesso Louis Jacob. In realtà disponiamo addirittura di un suo dichiara- to ragguaglio in proposito, quale risulta espresso nell’introduzione al succitato Traicté des plus belles Bibliothèques , in cui esplicitamente Jacob scrive che, non sentendosi all’altezza di poter integrare concettualmente lo Advis , aveva prefe- rito lasciarne il testo originario tale e quale, limitandosi ad aggiungere i nomi di qualche biblioteca antica o corrente. Era proprio da lì, tuttavia, che, avendo raccolto notizie e ragguagli sulle raccolte librarie di ogni paese, gli era venuta la decisione di pubblicare un volume su tale materia. L’opera, come abbiamo detto, fornisce un resoconto su oltre mille bibliote- che, pubbliche, semipubbliche, e private, che privilegia ovviamente la Francia occupandone quasi metà delle trattazioni; la Francia è seguita tuttavia, pur di- minuendo progressivamente di numero, con ragguagli sulle raccolte librarie dell’Italia, dei Paesi Bassi, dell’Inghilterra, e di altri paesi ancora. Nel volume si ha anche la seguente notizia sulla biblioteca dello stesso Naudé: 4 Per ragguagli più estesi e più circostanziati su tale autore si veda Serrai 1991: 244-262. 5 Jacob 1643. 6 Jacob 1645-1651. 7 Jacob 1646-1653. 8 Jacob 1644. GABRIEL NAUDÉ, HELLUO LIBRORUM , E L’ ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE 16 Non è senza ragione che Gabriel Naudé sia stato denominato ‘Una biblioteca vivente’, dapprima per la grande conoscenza che egli ha delle scienze e dei libri, poi, per le stesse ragioni, avendo egli avuto l’onore di ricoprire l’incarico di Bibliotecario nelle più celebri biblioteche d’Europa, dapprima in quella del Presidente de Mesme, poi in quella del Cardinale Bagni a Roma, e dopo la sua morte del Cardinale Antonio Barberini che gli affidò le cure della propria per alcuni mesi, finché non venne chiamato dal Cardinale Mazzarino per passare al suo servizio e ricoprire il posto di Bibliotecario, incarico di cui si occupò così degnamente che Naudé cessò di accrescere la propria rara e pregiata biblioteca di più di ottomila volumi, che si trova ancora sia a Roma che a Parigi, per dedicarsi ad arricchire la Biblioteca di sua Eminenza con tutto ciò che vi è di meglio e di più raro in Europa, rinunciando ai propri interessi per realizzare sotto la guida di quel così buon maestro ciò di cui egli aveva fornito lo schema e il progetto, diciassette anni prima con il suo Advis pour dresser vne Bibliotheque accomplie (p. 548-550). Nella Prefazione al lettore, Jacob si giustifica per non aver potuto terminare il repertorio sugli autori francesi, con il motivo che aveva dovuto soddisfare la richiesta di Naudé di occuparsi lui, Jacob, alla riedizione dello Advis pour dresser une Bibliotheque , dal momento che egli, Naudé, che era troppo impegnato nel- la costruzione della Mazarina, non aveva più né modo né tempo per occuparsi della revisione di quell’operetta col fine di aggiungervi qualcosa che fosse degno del suo proprio ingegno e della sua esperienza. Pertanto egli mi ha pregato di occuparmene io, per fare qualche aggiunta che fosse congrua al disegno dell’opera. La richiesta mi ha gettato però in un grande affanno, dal momento che non mi sentivo all’altezza del compito, sia per insufficienza di studi che per la incapacità della mia penna, catturato dal timore di offuscare, piuttosto che di illustrare e di arricchire l’opera. I meriti e la fama che l’Autore aveva acquisito in tutta Europa, proprio per la sua perizia nelle belle lettere avrebbero meritato la penna di qualcuno ben più capace di chi, come me, non possedeva le forze adeguate. [...] Mi sono pertanto limitato ad aggiungere cinque o sei pagine al libro (p.n.n.). A Jacob si deve quindi non solo la riedizione, sostanzialmente identica alla prima, nel 1644, dello Advis pour dresser une bibliothèque , ma anche la respon- sabilità e la cura della pubblicazione, nel 1659, del rarissimo opuscolo dal titolo di Tumulus pubblicato in memoria di Naudé, e comprendente, oltre ai necrologi ed agli epicedii, spesso stucchevoli com’era ovviamente costume rituale, anche l’elenco completo degli scritti dell’amico defunto. 9 Dopo un centinaio di pagine dedicate a composizioni di circostanza, tra funebri e di esaltazione retorica, tipiche del genere retorico-apotropaico, da p. 107 si ha il catalogo delle opere di Naudé, con 17 titoli in francese, 21 titoli di 9 Jacob 1659. 17 INTRODUZIONE edizioni da lui curate, e 50 titoli di sue composizioni in latino, seguite dai titoli di 32 opere a lui dedicate. Per avere un’idea della notorietà di cui godeva Naudé, e dell’interesse che suscitava nei contemporanei, si ha una prova adeguata in un volume di 814 pagi- ne, comprendente 115 lettere di Naudé, scritte a vari, dal 1618 al 1651, che venne pubblicato già nel 1667 a Ginevra dall’editore Johann Hermann Widerhold. 10 La dedica di Antonius De La Poterie ad Henri Louis Habert de Montmor (1600 - 1679), studioso e letterato, possessore di una ricca biblioteca, sia filoso- fo che scienziato, che ospitava, in casa propria, incontri e conferenze alle quali aveva partecipato anche Naudé, come precisa l’illustre dedicatario. *** Questa introduzione allo Advis naudeano rinuncia, in via generale, sia a richia- mi che ad orientamenti bibliografici, vuoi di valutazione o di critica. Questi tutta- via non mancano, né in lingua francese, in particolare per personaggi conterranei al nostro, né nel caso di autori italiani, i quali non hanno mancato di ricollegare, seppur sommariamente, Naudé sia a personaggi a lui contemporanei, che ad opere della tradizione culturale italiana. La nostra rinuncia non deriva né da una forma di albagia caratteriale né da una condizione di spocchiosa indipendenza autorale, quanto, o dalla constatazione che finora gli esegeti si sono limitati a richiamare i pochi precedenti storici sul tema o, in alcuni casi, a tracciare il modesto panora- ma di un tradizionale e scontato panorama della scena bibliotecaria italiana. Non possiamo tuttavia rinunciare a constatare la scarsa capacità di cogliere, nei com- mentatori, l’originalità e la forza della visione culturale naudeana quali vengono espresse nel suo libretto di istruzioni, in base ad una concezione non solo appas- sionata ma sempre ben motivata e documentata, pur se proposta da un giovane Gabriel Naudé: giovane sì, ma già pienamente esperto di scrittori e di libri, e do- tato, in corrispondenza, di una eccezionale maturità intellettuale e critica. Questo aspetto della personalità naudeana – che è di natura e di impronta non solo rigo- rosamente matura e colta ma anche essenzialmente ideologica, scientifica e teo- retica – è quello che dobbiamo aver presente e far intervenire ed applicare anche oggi, non solo, ad esempio, concretamente, nella selezione e nella valutazione dei responsabili di una biblioteca ma nel decidere ed orientare l’intero programma relativo alla politica, ai contenuti, ed alla gestione di un autentico e vitale organi- smo culturale quale deve essere una biblioteca. Nelle ricostruzioni e nelle esposizioni, sia biografiche che storiografiche fin qui edite, i riferimenti, ed i commenti storici o storico-ideologici che vi si trova- no formulati sono generalmente quasi tutti accettabili, e in verità sono in genere corretti ed onesti; ma, proprio nel caso delle innovazioni concettuali o di quelle tecniche, implicate nell’esercizio della professione caratteristica e specifica di Naudé, quella per cui era universalmente noto ed apprezzato, ossia dell’essere 10 Naudé et al. 1667. GABRIEL NAUDÉ, HELLUO LIBRORUM , E L’ ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE 18 stato bibliotecario (e quale bibliotecario!), di solito tutti trascurano di mette- re in luce gli elementi mentali, intellettuali, culturali, e tecnico-scientifici che in quella professione dovevano trovarsi necessariamente implicati, e che della stessa rappresentavano comunque il nervo tecnico e scientifico. Tuttavia, invece, è proprio sul piano tecnico-scientifico, ossia su quello delle profonde innovazioni culturali e disciplinari introdotte da Naudé, che le illu- strazioni ed i commenti fin qui pubblicati – per lo più prodotti da storici generi- ci, da linguisti, o da divulgatori culturali – sono risultati generalmente carenti o persino inadeguati, quando non addirittura insufficienti. Questa constatazio- ne negativa sarebbe irrilevante se toccasse solamente il personaggio Naudé, ma, purtroppo, è un segno allarmante della scarsa, e spesso piatta e primitiva con- siderazione che anche i migliori specialisti delle vicende culturali, dagli storici ai letterati, dai bibliofili agli ideologi, dai paleografi agli antichisti, mostrano di avere nei confronti delle biblioteche e della scienza che è loro primariamente ed essenzialmente pertinente, ossia la Bibliografia. A differenza di tutte le altre esposizioni, illustrazioni, e dei commenti che si sono avuti nelle varie epoche e lingue, è invece proprio su quest’ultimo piano, che abbiamo voluto collocare, valutare, ed apprezzare lo Advis pour dresser une bibliothèque di Gabriel Naudé, questa singolare creazione letteraria e scientifi- ca di un giovane ventisettenne, nella quale l’autore ha trasfuso piuttosto l’amore per la conoscenza e per la verità che il desiderio di una eventuale fama. Oltre che fondarsi ad illustrare i motivi più profondi del panorama mentale e della visione etico-filosofica di Naudé, la nostra lettura e il commento dello Advis intendono mettere in luce, non solo quella che ne è la generale impostazione etico-culturale, ma ribadire anche la testimonianza che il libretto vale quale primogenitura, e fon- dazione, di quelle che non possono non essere le corrette basi di una realizzazione bibliotecaria, e quindi imporsi quale atto di nascita di quelle due nuove discipli- ne, Bibliografia e Biblioteconomia, che saranno responsabili, sia della selezione come dell’assetto e dell’ordinamento dei volumi, oltre che, ovviamente della loro cura e dei requisiti ambientali più idonei per la loro conservazione ed il loro uso. Che neppure oggi quelle due discipline, fondate ed illustrate da Naudé, go- dano della comprensione, del rispetto scientifico, e di un universale livello di applicazione, è motivo di preoccupazione e di sgomento; ma tale inadempienza non va riferita al suo fondatore quanto alla perdurante incomprensione ed ina- deguatezza critica, dopo ben quattro secoli, dei processi e degli ordinamenti cui devono sottostare, per essere fruibili, l’organizzazione, il deposito, e l’accesso alla materia documentaria. Non a caso, fin dalla citazione, tratta da Quintilia- no, e riportata sul frontespizio dello Advis , Naudé assume un atteggiamento di gloriosa rivendicazione, nel dichiarare di essere stato il primo ad affrontare e a trattare i problemi e le opzioni organizzative implicati nella selezione, nell’alle- stimento, nell’ordinamento, e nel funzionamento di una biblioteca. Tale concetto viene ribadito dall’amico Jean-Cécile Frey, 11 che, dopo la prefazione indirizza- 11 Jean-Cécile Frey (+1631), decano della Facoltà di Medicina di Parigi. 19 INTRODUZIONE ta da Naudé a Henri de Mesme II, nell’epigramma di saluto all’amico Gabriel, dichiara testualmente che «Scrivere un libro è semplice e banale per chiunque, Ordinare invece gli Autori dei libri è solo una tua capacità». In quell’epigramma si assiste ad una pregnante contrapposizione fra le competenze e le prerogative di chi elabora una propria opera e di chi, in quanto bibliografo, ha invece un’in- combenza ben più complessa, che è quella di dover selezionare ed organizzare l’universo letterario e quello semantico, e cioè l’insieme degli autori, delle ope- re, delle edizioni, e delle scienze che entrano a farne parte. Il concetto sulla assoluta novità della sua trattazione viene ribadito nell’esor- dio dell’operetta, nel quale Naudé, rivolgendosi ad Henri de Mesme II, afferma che l’opera che egli gli stava offrendo costituiva una novità assoluta, in quanto nessuno prima di lui aveva illustrato e commentato i tre temi in essa affrontati, e cioè la scelta dei libri, i modi per procurarseli, e la disposizione che andava lo- ro assegnata affinché ne risultasse una biblioteca, dotata, oltre che di efficienza, di qualità e di valore. Nel chiudere questa nota, più che introduttiva di presentazione, ho piacere di riportare un brano scritto nel 1935 da Émile Dacier (1876-1952) per una nuo- va autorevole rivista dedicata agli archivi, alle biblioteche e ai centri di Docu- mentazione allo scopo di stimolarne la organizzazione del lavoro intellettuale di relativa pertinenza: Qu’à un âge où, d’habitude, le bibliothécaire en est encore à apprendre son métier, Gabriel Naudé ait déja pu méditer sur le problèmes essentiels de ce qu’on appellera plus tard la bibliothéconomie – domaine alors à peu près inexploré, – au point de proposer de solutions si méthodiques, si claires, si précises, où tant de originalité s’allie à tant de savoir et de bon sens, c’est la preuve d’une intelligence, d’une ampleur de connaissances et d’une maturité d’esprit dont la rare précocité a bien de quoi nous émerveiller. 12 12 Dacier 1935: 6.