Energia sostenibile — senza aria fritta Versione 3.5.2. 27 luglio 2014. This Cover-sheet must not appear in the printed book. high-resolution edition. Energia sostenibile — senza aria fritta Energia sostenibile — senza aria fritta David JC MacKay UIT CAMBRIDGE, ENGLAND Pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 2009. UIT Cambridge Ltd. PO Box 145 Cambridge CB4 1GQ England Tel: +44 1223 302 041 Web: www.uit.co.uk Copyright © 2009 David JC MacKay All rights reserved. ISBN 978-0-9544529-3-3 (paperback) ISBN 978-1-906860-01-1 (hardback) The right of David JC MacKay to be identified as the author of this work has been asserted by him in accordance with the Copyright, Designs and Patents Act 1988. While this publication intends to provide accurate and authoritative information in regard to the subject matter covered, neither the publisher nor the author makes any representation, express or implied, with regard to the accuracy of information contained in this book, nor do they accept any legal responsibility or liability for any errors or omissions that may be made. This work is supplied with the understanding that UIT Cambridge Ltd and its authors are supplying information, but are not attempting to render engineering or other professional services. If such services are required, the assistance of an appropriate professional should be sought. Many of the designations used by manufacturers and sellers to distinguish their products are claimed as trade-marks. UIT Cambridge Ltd acknowledges trademarks as the property of their respective owners. 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 3.5.2 A quelli che non avranno il vantaggio di accedere a riserve di energia accumulate nel corso di due miliardi di anni Prefazione alla prima edizione italiana I vari capitoli del libro che vi accingete a leggere contengono la pi ` u com- pleta raccolta di tutto quello che deve essere considerato in uno studio sul consumo e sulla produzione di energia sostenibile. Fin da subito vi tro- verete stimolati ad applicare quanto esposto alla vostra realt` a cos` ı come l’autore, il prof. David MacKay dell’Universit` a di Cambridge, fa nel cor- so del libro con esempi che attengono in un primo tempo alla sua sfera personale e al Regno Unito e poi all’Europa e al resto del mondo. Alla fine della lettura si riuscir` a ad arrivare a rispondere in maniera quantitativa e ragionata a domande come: “Se siamo il Paese del Sole quanta superficie dovrebbe essere coperta da pannelli fotovoltaici per pro- durre il fabbisogno energetico totale dell’Italia?” E ancora, “Se, alla fine di giugno dell’anno 2013, la regione Puglia ha installato 2095,6 MW di poten- za eolica, quanta superficie di quella regione si pu ` o stimare sia occupata da turbine eoliche?” Oppure, “Un giornale che si vanta di riportare i fatti parla di un inventore che con una semplice modifica alla trasmissione del- l’auto permette di dimezzare il consumo di carburante: ` e plausibile tutto ci ` o o forse al giornalista non farebbe male la lettura di questo libro per contestualizzare certe affermazioni?” Figura 1 . Centrale geotermica nei pressi di Larderello (PI). In toscana la potenza geotermica installata ` e di 723 MW. Foto di Alessandro Pastore. Come scrive MacKay “questo libro non si fa paladino di un piano ener- getico o di una tecnologia in particolare; piuttosto, cerca di individuare quali sono i mattoncini elementari della scatola del Lego, e l’ordine di grandezza associato ad ognuno di questi, in maniera che possiate arrivare da soli alle vostre conclusioni su quale piano possa assicurare l’equilibrio tra il consumo e la produzione di energia sostenibile e fare davvero la differenza”. In questo modo non solo troverete utili considerazioni sui principi guida in base ai quali dovrebbero essere formulati i piani energe- tici continentali, nazionali, regionali, comunali e perfino familiari tenendo conto delle caratteristiche geografiche del Bel Paese, ma anche, su come migliorare i nostri comportamenti e stili di vita. Questi s` ı, come si scoprir` a leggendo, molto simili a quelli dei cittadini britannici. In questo modo vi sentirete parte attiva del cambiamento di rotta che s’impone alla nostra societ` a e che ci indica molto chiaramente MacKay gi` a dal primo capitolo: l’uscita definitiva dalla dipendenza dai combustibili di origine fossile ` e un imperativo non pi ` u eludibile. Figura 2 . Parco eolico a Frigento (AV) da 14 MW. Foto di Fiore S. Barbato, http://www.flickr.com/ Data l’importanza della posta in gioco, gli autori della traduzione italia- na di “Energia sostenibile senza aria fritta”, Paolo Errani, Simone Gallarini e il sottoscritto, hanno deciso di impegnarsi volontariamente, investendo una parte considerevole del proprio tempo. Speriamo di avere svolto que- sto compito nella maniera pi ` u fedele possibile agli intenti e allo spirito dell’autore e di poter far nascere in chi legge l’entusiasmo per dire di s` ı a un futuro sostenibile, non solo a parole, ma nei fatti e nei comportamenti che faranno la differenza. vi vi vii Nel caso ci fossero sfuggite delle imperfezioni o errori, all’indirizzo email: energia.senzaariafritta@gmail.com, saremo ben lieti di riceverne se- gnalazione. Il libro in italiano pu ` o essere scaricato liberamente da internet all’indirizzo http://www.withouthotair.com/translations.html. Infine, un lavoro cos` ı importante di traduzione non avrebbe visto la luce senza il sostegno e l’aiuto anche di altre persone che qui vogliamo ringraziare: il p.i. Enrico Zini, la dott.ssa di ricerca Chiara Petrone, la dott.ssa di ricerca Valentina Rossi, l’ing. Xavier Oca, l’ing. Lorenzo Si- ciliano, l’ing. Davide Kleiner, il prof. Gianni Lorenzoni, il prof. Simone Ferriani, il prof. Alberto Marcone e la prof.ssa Ersilia Francesca. Buona lettura. Alessandro Pastore Figura 3 . Parco Fotovoltatico da 450 kWp a Casalnoceto (AL) sui terreni dell’azienda agricola Stringa. Foto di Maurizio Pucci, http://www.flickr.com/ Figura 4 . Diga del Molato (PC) in Val Tidone da 30 milioni kWh/anno. Foto di Maurizio Pucci, http://www.flickr.com/ Prefazione Perch` e questo libro? L’obiettivo ` e quello di diminuire i livelli di emissione di chiacchiere sull’e- nergia sostenibile nel Regno Unito. Tutti dicono che ` e importante smettere di usare combustibili fossili e siamo incoraggiati a “fare la differenza”, ma molte delle azioni a cui siamo chiamati hanno un impatto modesto. Il livello di produzione di chiacchiere ` e alto perch` e si cerca di fare colpo sulla parte emotiva delle persone (per esempio quando si parla di parchi eolici o energia nucleare) e nessuno parla dei numeri. O se questi ultimi sono menzionati, lo sono con lo scopo di farli apparire grandi, di impres- sionare e di guadagnare dei punti nelle discussioni, piuttosto che aiutare un sereno e ragionato confronto. Questo libro parla solo di numeri. L’obiettivo ` e quello di guidare il let- tore verso delle azioni che possono realmente fare la differenza, cercando cos` ı, da un lato, di arrivare a definire delle politiche energetiche che pos- sono bilanciare i consumi e la produzione di energia, e, dall’altro, evitare le trappole di una dialettica non costruttiva. Il libro si pu` o consultare liberamente L’autore non ha scritto questo libro con l’intenzione di farci dei soldi [nei capitoli che seguono la prima persona come soggetto delle frasi sar` a sem- pre riferita all’autore. (N.d.T.)]. L’ha scritto perch` e il tema dell’energia sostenibile ` e importante. Se il lettore vorr` a consultare il libro, lo potr` a fare liberamente all’indirizzo internet www.withouthotair.com C’` e anche un secondo aspetto importante: il lettore potr` a anche utiliz- zare liberamente tutto il materiale presentato in accordo alla licenza Crea- tive Commons Attribution-Non-Commercial-Share-Alike 2.0 UK: England & Wales, ad eccezione delle figure e delle foto la cui propriet` a intellettuale appartiene a terze parti secondo quanto esplicitamente riportato nel testo. Infatti, alcune figure e foto non possono essere liberamente riutilizzate perch` e l’autore ha ottenuto da parte dei detentori dei loro diritti il permes- so di utilizzarli solo in questo libro e non , anche, di condividerli sotto la licenza Creative Commons. In particolare, i lettori sono invitati a fare uso dei contenuti di questo libro nel corso di attivit` a di formazione. Nel sito web dell’autore sono presenti i file contenenti le figure ad alta definizione riportate nel libro. viii Come utilizzare questo libro Alcuni capitoli iniziano con la citazione di una frase di qualcun altro. Non necessariamente le opinioni personali dell’autore coincidono con quan- to riportato. Il lettore ` e invitato a pensare a queste citazioni come pro- vocazioni, come ipotesi che devono essere messe alla prova in maniera critica. Molti dei primi capitoli (numerati con 1, 2, 3, . . . ) sono associati ai capitoli tecnici (A, B, C, . . . ). La parte di descrizione tecnica inizia a pagina 282. Alla fine di ogni capitolo sono riportate note esplicative e riferimenti alle fonti per ulteriori approfondimenti. Precisi rimandi a note a pi` e pagi- na sono state evitati, in quanto, a giudizio dell’autore, possono distrarre la lettura. In ogni caso il lettore attento riuscir` a ad associare ogni affermazio- ne nel testo con una nota posta alla fine del capitolo dove sono contenuti tutti i dettagli sulle fonti. Gli indirizzi internet dove poter trovare ulteriori informazioni sono ri- portati nel testo. Nel caso in cui l’indirizzo internet sia troppo lungo, il lettore trover` a un codice come, ad esempio, [ yh8xse ], che sar` a utilizzato come riferimento nel libro e la cui corrispondenza all’indirizzo internet completo si trova alla fine del libro alla pagina 385. Ad esempio, yh8xse ` e il codice per l’indirizzo completo http://tinyurl.com/yh8xse Una lista completa degli indirizzi Web citati in questo libro si trova anche su internet all’indirizzo http://tinyurl.com/yh8xse Commenti e correzioni sono i benvenuti. L’autore ` e cosciente del fatto di aver preso anche degli abbagli e nelle prime versioni del libro di essersi sbagliato nella stima di alcuni numeri per un fattore anche doppio. Mentre si augura che gli errori rimasti siano pi ` u piccoli di questa grandezza di errore, si aspetta di aggiornare i numeri presentati dal momento che il processo di conoscenza dell’energia sostenibile ` e un processo continuo. Nel fare riferimento a questo libro, il lettore ` e invitato a utilizzare la seguente dicitura: David J.C. MacKay. Sustainable Energy – without the hot air UIT Cambridge, 2008. ISBN 978-0-9544529-3-3. Available free online from www.withouthotair.com ix Indice I Numeri, non aggettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 1 Motivazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 2 Il bilancio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 3 Automobili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 4 Eolico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 5 Aerei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 6 Solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 7 Riscaldamento e raffrescamento . . . . . . . . . . . . . . 56 8 Idroelettrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 9 Illuminazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 10 Eolico sul mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 11 Gadgets . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 12 Onde del mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 13 Cibo e fattorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 14 Maree . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 15 Roba varia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97 16 Geotermico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 17 Servizi pubblici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111 18 Vivere grazie alle rinnovabili? . . . . . . . . . . . . . . . 114 II Fare la differenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 19 Ogni GRANDE azione ` e di grande aiuto . . . . . . . . . 126 20 Trasporti pi ` u efficienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130 21 Riscaldamento pi ` u intelligente . . . . . . . . . . . . . . . 155 22 Uso efficiente dell’elettricit` a . . . . . . . . . . . . . . . . . 172 23 Combustibili fossili sostenibili? . . . . . . . . . . . . . . . 174 24 Nucleare? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178 25 Vivere grazie alle rinnovabili di altri Paesi? . . . . . . . . 196 26 Fluttuazioni e stoccaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206 27 Cinque piani energetici per la Gran Bretagna . . . . . . 225 28 I costi nella giusta prospettiva . . . . . . . . . . . . . . . 237 29 Cosa fare ora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246 30 Piani energetici per Europa, America e Mondo . . . . . 257 31 Un’ultima cosa di cui si dovrebbe parlare . . . . . . . . 267 32 Dire di s` ı . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279 III Capitoli tecnici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281 A Automobili II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282 B Eolico II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293 C Aerei II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 D Solare II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316 E Riscaldamento II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323 F Onde del mare II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 343 G Maree II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347 H Roba varia II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 360 IV Dati utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367 I Riferimenti rapidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368 J Popolazioni e superfici terrestri . . . . . . . . . . . . . . 379 K Storia dell’energia nel Regno Unito . . . . . . . . . . . . 383 Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 389 Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396 Nota biografica dell’autore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 410 Nota biografica dei traduttori . . . . . . . . . . . . . . . . . . 410 Parte I Numeri, non aggettivi 1 Motivazioni Viviamo un tempo dove le emozioni e i sentimenti contano di pi ` u della verit` a e c’` e una grande ignoranza della scienza. James Lovelock Il mondo in riserva di David Goodstein (2004). L’ambientalista scettico di Bjørn Lomborg (2001). Nel recente passato sono stati pubblicati due libri, uno scritto da un pro- fessore di fisica, l’altro da un economista. In Il mondo in riserva , del fisico David Goodstein viene descritta un’imminente crisi energetica connessa con la fine dell’era del petrolio. Lo scienziato, che lavora presso l’uni- versit` a californiana di Caltech, predice che questa crisi arriver` a presto: in particolare si far` a sentire in maniera pesante non tanto quando l’ultima goccia di petrolio sar` a estratta ma piuttosto quando la quantit` a di petrolio estratto non riuscir` a a soddisfare la domanda - probabilmente tra il 2015 e il 2025. Oltretutto, anche se magicamente riuscissimo a soddisfare con l’energia nucleare tutti i nostri bisogni di energia odierni, sempre secon- do Goodstein, la mancanza di petrolio sarebbe rimpiazzata con una crisi nucleare dopo appena venti anni, dal momento che le riserve di uranio saranno, a loro volta esaurite, per quella data. In L’ambientalista scettico di Bjørn Lomborg viene presentato uno scena- rio decisamente differente. Si dice infatti che “Tutto va bene”, che, ,anzi, “tutto sta migliorando” e che inoltre “non stiamo avviandoci a fronteggiare una significativa crisi energetica” e che “esiste un sacco di energia.” La domanda che sorge spontanea ` e com’` e che sia possibile che due persone cos` ı preparate possano arrivare a tali opposte conclusioni. La risposta la dobbiamo cercare andando a fondo della questione. Il tema dell’energia ha guadagnato le prime pagine dei giornali in Gran Bretagna nel 2006. Le notizie sul grande cambiamento climatico in corso e la triplicazione del prezzo del gas in appena sei anni hanno acceso un grande dibattito. Come la Gran Bretagna dovrebbe affrontare i suoi bisogni energetici? E ancora, come il mondo intero dovrebbe affrontarli? Una domanda, per esempio, potrebbe essere se sia meglio “l’eolico o il nucleare”. ` E difficile non sentire, su questioni del genere, posizioni pi ` u diverse tra le persone preparate. Nel corso di un dibattito sulla proposta di aumento al ricorso dell’energia nucleare, da una parte, Michael Mea- cher, ex ministro dell’ambiente, ha detto che “se riusciremo a diminuire le emissioni di gas ad effetto serra del 60% . . . nel 2050, non c’` e nessun altra possibilit` a di farcela se non attraverso le energie rinnovabili”; dall’altra, Sir Bernard Ingham, ex funzionario pubblico, parlando in favore dell’au- mento della produzione di energia nucleare, ha detto che “chiunque faccia affidamento sulle energie rinnovabili per soddisfare il bisogno [energetico] sta vivendo nel mondo dei sogni ed ` e un nemico del popolo”. 2 1 — Motivazioni 3 All’interno stesso del mondo ecologista si possono osservare prese di posizione in contrasto tra loro. Tutti sono d’accordo nell’affermare che deve essere fatto qualche cosa urgentemente, ma la domanda ` e giustamen- te che cosa. Da una parte, Jonathan Porritt, presidente della Commissio- ne per lo sviluppo sostenibile, [Sustainable Development Commission, in inglese, (N.d.T.)] scrive che “non c’` e nessuna giustificazione oggigiorno per portare avanti dei piani per un nuovo programma nucleare e . . . ogni proposta in tal senso sarebbe incompatibile con la strategia di sviluppo sostenibile [del governo]” ; e che “una strategia che non tenga conto del- l’opzione nucleare potrebbe e dovrebbe essere sufficiente per raggiungere tutti gli obiettivi di riduzione delle emissione che dovremmo raggiungere per il 2050 e oltre e per assicurare un accesso a fonti di energie sicure“. Dall’altra parte, su una posizione diametralmente opposta, l’ecologista Ja- La rivolta di Gaia: Perch` e la terra si sta rivoltando - come possiamo ancora salvare l’umanit` a. James Lovelock (2006). © Allen Lane. mes Lovelock scrive nel suo libro, La rivolta di Gaia , che “oggi ` e perfino troppo tardi per stabilire uno sviluppo sostenibile”. Dal suo punto di vi- sta, infatti, l’energia ricavata dalla fissione nucleare, se da un parte non sia raccomandabile come rimedio di lungo periodo per il nostro pianeta soffe- rente, ` e “la sola medicina efficace che possediamo”. Inoltre i parchi eolici su terraferma sono, a suo parere, niente “altro che una mera iniziativa per aumentare le credenziali ambientali [dei nostri leader]”. Al centro di questo infuocato dibattito ci sono i numeri. In particolare quelli che stimano per ogni fonte quanta energia pu ` o fornire, a quale costo economico e sociale e con quali rischi associati. In realt` a i numeri pos- sibili oggi con le attuali tecnologie sono raramente menzionati. Durante i dibattiti pubblici, la gente afferma semplicemente che “il nucleare ` e un pozzo di denaro senza fine” o che “abbiamo abbondanza di onde marine e di vento”. Il problema con questo tipo di linguaggio ` e che non ` e sufficiente sapere che una fonte di energia sia “abbondante”. Dobbiamo comparare questo dato con un altro dato altrettanto “abbondante”, il nostro consumo energetico. Al fine di fare questo paragone abbiamo bisogno di numeri, non di aggettivi Quando si usano i numeri, spesso il loro significato ` e offuscato dalla loro grandezza. I numeri sono scelti pi ` u per impressionare e per rendere convincente la propria tesi che per informare. Si pu ` o leggere, infatti, che “gli abitanti di Los Angeles percorrono ogni giorno circa 200 milioni di Km che equivale alla distanza tra Marte e la Terra”; “Ogni anno 27 milioni di acri di foresta pluviale tropicale vengono distrutti”; “spazzatura per il valore di 14 miliardi di sterline sono gettati nel mare ogni anno”; “gli inglesi sprecano, gettandole via, 2.6 miliardi di fette di pane ogni anno”; “la quantit` a di rifiuti conferiti ogni anno nelle discariche inglesi potrebbe riempire 103 ̇ 448 pullman a due piani”. Si potrebbe affermare che se tutte le idee inutili per risolvere la cri- si energetica fossero messe in fila, potrebbero arrivare fino alla luna e ritornare indietro. . . Ma questa osservazione ci sta portando fuori tema. 4 Energia Sostenibile – senza aria fritta Qual’` e, infatti, il risultato di questa mancanza di significato di tutti i numeri e fatti che ci vengono riportati? Che siamo inondati da un enorme massa di informazioni senza nessun senso. La BBC [la radio televisione inglese, (N.d.T.)] ci fornisce piccoli consigli su cosa dovremmo fare singo- larmente per salvare il pianeta – per esempio, “staccare il caricabatteria del cellulare dalla presa di corrente quando non in uso” e se qualcuno si permette di obiettare che i caricabatterie non rappresentano affatto il no- stro principale modo di consumo di energia, il detto “ogni piccola azione aiuta” viene subito servito come risposta. Ma in che senso ogni piccola azione aiuta? Un detto pi ` u aderente al nostro problema ` e che: Se tutti noi facciamo solo piccole azioni, raggiungeremo solo un piccolo risultato Anche le imprese contribuiscono a questo quotidiano flusso di infor- mazioni senza senso quando ci raccontano quanto sono brave o come pos- sono aiutarci a “fare la nostra parte”. Per esempio, nel sito internet della societ` a BP vengono celebrate le riduzioni di emissioni di anidride carbo- nica (CO 2 ) che sperano di raggiungere cambiando il tipo di vernice usato per dipingere le petroliere della flotta della compagnia petrolifera. C’` e davvero qualcuno che ci pu ` o cascare? Di certo, noi tutti indovineremo che se le emissioni di quella societ` a devono essere significativamente ridotte, quello che conta non ` e la vernice esterna ma quello che ` e dentro alla nave che merita attenzione. BP ha anche creato un sito, “ targetneutral.com ”, dove viene offerto un servizio di assoluzione delle emissioni di anidride carbonica e dove ` e possibile “neutralizzarle” senza che “costi un occhio della testa” – in realt` a per la modesta cifra di 40£ all’anno tutta l’emis- sione di CO 2 prodotta da chi sottoscrive il servizio viene neutralizzata – Come pu ` o essere vero tutto questo ? Se il vero costo per risolvere il problema del cambiamento climatico fosse solo 40£ per persona, allora il governo potrebbe riuscirci con pochi spiccioli in pi ` u prelevati dalle tasche dei contribuenti da parte del ministro delle finanze inglese . In maniera ancora pi ` u truffaldina ci sono societ` a che sfruttano le odier- ne preoccupazioni per l’ambiente, offrendo nel loro catalogo “batterie ri- caricabili ad acqua”, “telefonini biodegradabili”, “aerogeneratori portatili da installare sulle braccia” ed altri inutili oggetti. E poi pure gli attivisti ecologisti ci mettono del loro. Ad esempio, le persone che vogliono promuovere le energie rinnovabili rispetto al nu- cleare affermano che “i parchi eolici sul mare potrebbero fornire energia elettrica sufficiente per tutte le case inglesi”, aggiungendo, di seguito, che “nuove centrali nucleari faranno ben poco per affrontare il cambiamento climatico” perch` e dieci nuove centrali “ridurrebbero le emissioni solo del 4%”. Questo modo di argomentare le proprie ragioni ` e fonte di confusio- ne perch` e il campo del confronto viene cambiato a met` a strada quando si passa da “il numero di case servite” alla “riduzione delle emissioni”. La verit` a ` e che il totale dell’energia fornita dai magnifici aerogeneratori che “potrebbero alimentare tutte le case inglesi” ` e esattamente la stessa che po- 1 — Motivazioni 5 trebbe essere generata da dieci centrali nucleari! Infatti “l’energia elettrica consumata da tutte le case inglesi” conta solo per il 4% delle emissioni del Regno Unito. Ma forse i pi ` u grandi colpevoli di questo stato delle informazioni sen- za nessun senso sono proprio quelle persone che dovrebbero conoscere meglio come stanno le cose - per esempio l’editore New Scientist che promuove notizie come “l’automobile alimentata ad acqua”. ∗ ∗ Si rimanda il lettore alle note presenti al fondo del capitolo (pagina 22) per tutti i dettagli. (Ogni capitolo presenta alla fine delle note con riferimenti, fonti e dettagli delle affermazioni. A parte questa, nel testo non ci saranno riferimenti a note a pi` e pagina al fine di evitare di distrarre il lettore). In un clima dove le persone non capiscono i numeri, i giornali, gli attivisti, le societ` a e i politici possono essere complici di un crimine. Abbiamo bisogno di numeri semplici, che siano comprensibili, compa- rabili e memorizzabili. Con semplici ed onesti numeri sulla tavola, siamo in grado di rispon- dere alle seguenti domande: 1. Un paese come la Gran Bretagna [o l’Italia, (N.d.T.)] pu ` o ragionevol- mente pensare di poter vivere sull’energia prodotta da proprie fonti rinnovabili? 2. Se ognuno di noi ponesse il termostato un grado pi ` u vicino alla tem- peratura esterna, guidasse automobili pi ` u piccole e staccasse dalla presa elettrica il caricabatteria quando non in uso, sar` a evitata una crisi energetica ? Figura 1.1 . Questo opuscolo di Greenpeace ` e arrivato nella buca delle lettere dell’Autore nel maggio 2006. Per davvero gli amati aerogeneratori hanno la capacit` a di rimpiazzare le odiate torri di raffreddamento? 3. La tassa di circolazione [per le automobili] dovrebbe essere sensibil- mente aumentata? Il limite di velocit` a sulle strade dovrebbe essere dimezzato? 4. Veramente qualcuno che difende gli aerogeneratori contro le centrali nucleari ` e “un nemico del popolo”? 5. Se il cambiamento climatico ` e “una minaccia pi ` u grande del terrori- smo ”, allora i governi dovrebbero penalizzare “la glorificazione dei viaggi” e approvare leggi contro gli “atti in difesa del consumo”? 6. Adottando “tecnologie avanzate”, potremmo eliminare le emissioni in aria di anidride carbonica senza cambiare il nostro modo di vivere? 7. Le persone dovrebbero essere incentivate ad adottare una dieta pi ` u vegetariana? 8. La popolazione sulla terra ` e sei volte troppo grande? 6 Energia Sostenibile – senza aria fritta Perch` e stiamo discutendo di politica energetica? Il dibattito sull’energia ` e oggi dettato da tre differenti preoccupazioni. La prima ` e che i combustibili fossili sono una risorsa finita. ` E plausibile che il petrolio (con il quale viaggiano le nostre automobili e camion) e il gas (con il quale scaldiamo molte delle nostre case), entrambi a basso prezzo, finiranno in un periodo di tempo che ci vedr` a diretti testimoni di questo evento. Per questo cerchiamo fonti di energia alternative. Anzi, dal 0 1 2 3 4 5 6 7 1970 1980 1990 2000 produzione totale di petrolio (millioni di barili per giorno) Paesi Bassi Danimarca Norvegia Regno Unito 0 50 100 150 prezzo ($) Figura 1.2 . Le “nostre” riserve di combustibile fossile si stanno esaurendo? Produzione di greggio totale del mare del Nord, e prezzo del petrolio in dollari per barile al 2006. momento che i combustibili fossili sono una preziosa materia utilizzata per produrre la plastica e ogni altro tipo di oggetti utili, sarebbe meglio, forse, se li utilizzassimo per scopi migliori rispetto a bruciarli solamente. La seconda preoccupazione ` e che siamo interessati alla messa in sicu- rezza degli approvvigionamenti energetici. Anche se i combustibili fossili sono ancora disponibili in qualche altra parte del mondo, forse ` e il caso di non fare dipendere la nostra economia dai capricci di paesi stranieri inaffidabili. (L’autore spera che tutta l’ironia contenuta in quest’ultima af- fermazione possa essere colta). Guardando la figura 1.2, si pu ` o certamente affermare che le “nostre” riserve di carburanti fossili del mare del Nord hanno gi` a superato il punto di massima produzione. Il Regno Unito ha, inoltre, un problema di importanza sempre pi ` u crescente che ` e quello della messa in sicurezza degli approvvigionamenti energetici, oltre modo chia- mato “gap di energia”. Infatti, un consistente numero di vecchie centrali a carbone e centrali nucleari chiuderanno nella prossima decade (figura 1.3), capacita’ produzione elettricita’ (kWh/gg/p) 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 2010 2015 2020 2025 Nucleare Petrolio Carbone Figura 1.3 . Il gap di energia creato dalla chiusura nel Regno Unito delle centrali elettriche, cos` ı come previsto dal piano della societ` a elettrica EdF. Questo grafico mostra una stima nel tempo delle capacit` a produttive delle centrali a carbone, nucleari e a petrolio, espresse in chilowatt-ora al giorno per persona (kWh/gg/p). La capacit` a ` e la massima potenza di produzione per ogni tipo di centrale. ed in questo modo c’` e il rischio che la domanda di elettricit` a ad un certo punto sar` a maggiore della capacit` a di produzione, se non sono messi in campo dei piani adeguati. La terza preoccupazione ` e che molto probabilmente l’uso di combusti- bili fossili ha impatti sul clima. Il cambiamento climatico ` e riconducibile a diverse attivit` a di origine umana di cui la pi ` u importante per ordine di maggiore impatto ` e l’aumento dell’effetto serra dovuto alla produzione di anidride carbonica (CO 2 ). La maggior parte delle emissioni di anidride carbonica sono legate alla combustione di carburanti fossili. E questo fat- to avviene principalmente perch` e abbiamo bisogno di produrre energia. Cos` ı, per risolvere il problema del cambiamento climatico, abbiamo biso- gno di trovare un nuovo modo di produrla. Il cambiamento climatico ` e soprattutto un problema energetico. Quale che sia di queste tre preoccupazioni quella che ci motiva di pi ` u, abbiamo bisogno di numeri e di definire delle politiche che possano avere un reale impatto. Le prime due motivazioni per ridurre drasticamente l’uso di combusti- bili fossili sono di natura egoistica. La terza che riguarda il cambiamento climatico ` e pi ` u una motivazione di natura altruistica – il fardello delle conseguenze del cambiamento climatico sar` a sopportato dalle future ge- nerazioni lungo centinaia di anni a venire. Alcune persone pensano che il cambiamento climatico non ` e di loro resposabilit` a. Si sentono, infatti, 1 — Motivazioni 7 0 50 100 150 200 250 300 350 400 1000 1200 1400 1600 1800 2000 Concentrazione CO (ppm) 2 260 270 280 290 300 310 320 330 340 1600 1700 1800 1900 2000 1769 Figura 1.4 . Concentrazione (in parti per milione) di anidride carbonica (CO 2 ) degli ultimi 1100 anni, misurata attraverso l’analisi di campioni di ghiaccio estratti attraverso carotaggi (fino al 1977) e direttamente nelle Hawaii (dal 1958 in avanti). A giudizio dell’autore qualche cosa di nuovo deve essere successo tra il milleottocento e il duemila. Il 1769 ` e l’anno in cui James Watt brevett ` o la sua macchina a vapore. (La prima macchina a vapore fu inventata 70 anni prima, nel 1698, ma quella di Watt era molto pi ` u efficiente). affermazioni del tipo “Come il mio agire pu ` o avere un impatto quando la Cina ` e fuori controllo?”. Per questo motivo, tratteremo il tema del cambia- mento climatico in dettaglio in questo capitolo. L’autore nella stesura di questo libro ha appreso fatti interessanti che gettano luce su queste que- stioni etiche. Se il lettore non avesse interesse al tema del cambiamento climatico pu ` o saltare direttamente al prossimo capitolo a pagina 19. Il cambiamento climatico Le ragioni del cambiamento climatico sono trattate sviluppando tre argo- menti in successione logica. Primo: la concentrazione di anidride carboni- ca cresce perch` e le attivit` a umane bruciano combustibili fossili. Secondo: l’anidride carbonica ` e un gas ad effetto serra. Terzo: l’aumento dell’effet- to serra provoca l’aumento della temperatura globale terrestre (cos` ı come altri effetti collaterali). In primis, osserviamo che le concentrazioni di anidride carbonica stan- no aumentando. Nella Figura 1.4 vengono riportate le misure sulla concen- trazione di CO 2 nell’aria a partire dall’anno 1000 d.C. fino ad oggi. Alcuni osservatori “scettici” hanno affermato che ` e un fenomeno naturale il recen- te aumento di concentrazione di CO 2 . Ma che cosa significa “essere scet- 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1600 1700 1800 1900 GtCO per anno Motore a vapore(1698) James Watt (1769) Carbone GB Carbone mondiale 2 Figura 1.5 . Serie storica della produzione di carbone inglese e carbone mondiale dal 1600 al 1910. Il volume di produzione ` e espresso in miliardi di tonnellate di CO 2 – questa unit` a di misura incomprensibile, sar` a resa comprensibile personalizzandola nel proseguo del capitolo. tico”? Forse essere una “persona che non ha neppure gettato una piccola occhiata ai dati”? Non appare plausibile, giusto come ipotesi di lavoro, che qualche cosa possa essere successa tra il il milleottocento e il duemila? Qualche cosa che non faceva parte del processo naturale presente nelle precedenti migliaia di anni?